Vini d'Italia: Carmignano DOCG, uno dei vini rossi più antichi d'Italia

Uno dei grandi vini rossi italiani dal gusto particolare che gli deriva dalla presenza del Cabernet. Unico, il Carmignano DOCG, nel panorama enologico toscano. Vino da meditazione per eccellenza. Più conosciuto all’estero che in Italia, il Carmignano è un vino di grande personalità ed eleganza.

Zona di produzione e vitigni
Il Carmignano DOCG si ottiene da uve prodotte in un territorio molto ristretto nei comuni di Carmignano e Poggio a Caiano in provincia di Prato, a metà strada tra Firenze e Pistoia, in uno degli ambienti più caratteristici della Toscana. Un territorio a grande vocazione vitivinicola, di bassa e media collina, nella quale la coltivazione della vite è favorita dalla buona posizione geografica. È, infatti, delimitato a sud dalla valle dell’Arno, a nord e ad oriente dalla pianura alluvionale che da Firenze raggiunge Pistoia e ad occidente dall’altro versante del Montalbano. Il vitigno base è il Sangiovese nella percentuale minima del 50%. Possono concorrervi Canaiolo nero con il 20% e Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon con il 20%. Presenti le uve bianche, Trebbiano toscano, Canaiolo bianco e Malvasia del Chianti fino al 10%, percentuale con cui possono concorrere anche altri vitigni a bacca rossa purché idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione Toscana.

Immissione al consumo
Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Carmignano” non può essere immesso al consumo prima del l° giugno del secondo anno successivo a quello di produzione delle uve e potrà portare in etichetta la menzione “Riserva” solo se viene immesso al consumo dal 29 settembre, giorno di S. Michele e festa di Carmignano.

Caratteristiche organolettiche
Il Carmignano DOCG si presenta con colore rubino vivace intenso e tendenze al granato con l’invecchiamento; profumo profumo intenso, anche di mammola; sapore asciutto, pieno, armonico, morbido e vellutato; titolo alcolometrico volumico totale minimo 12,50% vol.; acidità totale minima 4,5g/l; estratto non riduttore minimo 22,0 g/l.

Il Carmignano DOCG a tavola
Essendo un vino rosso di struttura robusta, il Carmignano DOCG si abbina ottimamente con piatti saporiti come arrosti di carni rosse, cacciagione e selvaggina, carni alla griglia e pollame nobile. Si accompagna anche a piatti della tradizione pratese e della piana fiorentina come lo stracotto alla pratese e con una porchetta di maiale. Si abbina bene anche ai formaggi stagionati e piccanti come il pecorino toscano. Elegante e vellutato, invecchiando è un “ottimo vino da meditazione”. Si consiglia di servirlo ad una temperatura di 18-20 gradi, stappando la bottiglia almeno due ore prima di consumarlo.

Un po’ di storia
Le origini storiche del Carmignano risalgono alla notte dei tempi, come testimoniano gli utensili per cantina ed i recipienti da vino, vari crateri in ceramica, bicchieri e colini in bronzo trovati tra i reperti etruschi che ne fanno risalire le origini al VII secolo a.C., quando appunto gli Etruschi colonizzarono queste zone. Il piccolo borgo di Artimino, a pochi chilometri da Carmignano, fu una fiorente città etrusca fino al I secolo a.C. per la sua grande importanza strategica. In questi terreni argillosi gli Etruschi introdussero la coltivazione della vite e i Romani poi ne continuarono la tradizione, troncata però dalla decadenza dell’Impero romano prima e dalle invasioni barbariche dopo.

Uno dei documenti più antichi sulla produzione di vino e olio sulle colline di Carmignano risale all’804 e all’epoca del dominio dei Franchi, ma la prima citazione scritta del vino “Charmignano” risale alla fine del 1300 quando il notaio Ser Lapo Mazzei comunica al mercante pratese Marco Datini di aver acquistato per suo conto quindici some di vino Carmignano. Nel 1700, quasi tre secoli più tardi, Redi nel suo “Bacco in Toscana” esalta la qualità di questo vino.

In realtà, si deve ai Medici la valorizzazione di queste terre, anche per la loro vicinanza a Firenze. Infatti, importarono vitigni dalla Francia tra cui i Cabernet. Il Granduca Cosimo III operò la prima delimitazione del comprensorio di produzione del vino Carmignano fissando in un bando del 1716 i confini delle quattro zone vinicole più famose all’epoca intorno a Firenze: Chianti, Pomino, Valdarno Superiore e appunto Carmignano dando vita alla prima regolamentazione di una denominazione di origine: un vero antesignano della doc. I Medici costruirono in questa zona le splendide ville di Poggio a Caiano e di Artimino e inserirono il vino Carmignano tra i migliori vini toscani degni di tutela.

In tempi recenti, il Carmignano ha ottenuto prima la DOC nel 1975 e la DOCG nel 1990, oltre al riconoscimento della denominazione di origine controllata “Barco Reale di Carmignano” e la contemporanea modifica al disciplinare di produzione del “Carmignano rosato”, conosciuto con il nome di “Vin Ruspo”, e del “Carmignano Vin Santo” (D.M. 17 ottobre 1994).

Curiosità
La Strada Medicea dei vini di Carmignano ha un percorso affascinante e suggestivo, che conduce in un angolo della Toscana immerso nella natura, ma a due passi dalle più importanti città d’arte della regione. Il vino di Carmignano, prima doc medicea e italiana, è l’illustre ambasciatore di tutte le altre bellezze di in questa terra italiana lungo tre itinerari ad anello che si intersecano a vicenda, nel cuore della zona di produzione dei vini di Carmignano.

Buon vino e ottima gastronomia locale sono, quindi, le coordinate per giungere anche all’arte, alla visita del Museo del Vino e del Territorio nei sotterranei del palazzo comunale. Un turismo enogastronomico di tutto rispetto, degno della migliore tradizione di casa nostra.

Photo Credit: LE FOTO DI MAXI via photopin <a

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