"Parlare poco Apparire mai", un film racconta i trent'anni della Dia

La storia della Direzione investigativa Antimafia è al centro della pellicola del regista Leonardo Dalessandri, prodotta da Rai Cinema e 42° parallelo. Va in onda su RaiTre il 29 ottobre alle 21.20, in prima visione assoluta.

Una delle eredità più importanti consegnate all’Italia dal giudice Giovanni Falcone è la DIA (Direzione Investigativa Antimafia). L’organismo che riunisce al suo interno Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza nel contrasto alla criminalità organizzata, è stato istituito nel 1991 ed è risultato decisivo in diverse operazioni che hanno portato alla cattura di pericolosi latitanti.

A trent’anni dalla nascita, va in onda su RaiTre il 29 ottobre alle 21.20, in prima visione assoluta, il docufilm DIA 1991-Parlare poco Apparire mai. Prodotta da Rai Cinema e 42esimo parallelo e diretta dal regista Leonardo Dalessandri, la pellicola racconta le operazioni investigative portate avanti dalla Dia, attraverso la voce dei veri agenti operativi che le hanno realizzate. Si tratta di quattro storie, ripercorse da dieci voci narranti: dalla cattura del boss Leoluca Bagarella, all’inchiesta Olimpia sulla n’drangheta, dall’arresto del capoclan Francesco Schiavone alle indagini sulle infiltrazioni di camorra nel Nord Italia.

Per la prima volta potremo apprezzare anche il ‘dietro le quinte’ di queste importantissime operazioni e verranno descritti i metodi investigativi utilizzati. Non viene tralasciato l’aspetto umano della vicenda, con il sacrificio della vita privata di questi uomini e donne ben evidenziato dalle loro parole. Durante il racconto, scorrono immagini d’epoca contenute nelle teche Rai, che permettono di percepire l’atmosfera che si respirava in città come Palermo, Reggio Calabria e Napoli.

Non solo, nel docufilm sono presenti anche immagini riprese nei momenti immediatamente successivi all’attentato di Capaci, dove hanno perso la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. La memoria e l’operato di Falcone, ideatore del progetto DIA, nella pellicola viene affidata a Giuseppe Ayala, magistrato e braccio destro del giudice con cui ha condiviso l’ultimo anno di vita a Roma.

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