Francia: Marine Le Pen promette di multare chi indossa pubblicamente il velo

Arriva dalla candidata di estrema destra alle elezioni presidenziali francesi la proposta non solo di vietare l'hijab negli spazi pubblici, ma anche di applicare una pena pecuniaria a chiunque non rispettasse la regola.

A tre giorni dalle elezioni presidenziali in Francia, la candidata di estrema destra Marine Le Pen ha dichiarato durante un’intervista la sua proposta di voler non solo proibire il semplice velo negli spazi pubblici, ma addirittura di multare chiunque non rispetti la norma di abbigliamento.

Il Palazzo dell’Eliseo di Parigi si prepara ad accogliere un nuovo presidente. Lo scontro alle elezioni 2022 è di nuovo tra Emmanuel Macron, attuale capo di Stato francese, e Marine Le Pen, leader del partito di destra Rassemblement National che già 5 anni era stata rivale politica di Macron. Il 7 marzo, a pochi giorni dal primo turno delle presidenziali, Le Pen, già nota per i suoi toni dichiaratamente razzisti, ha affermato durante un’intervista per RTL di voler imporre una pena pecuniaria a chiunque contravvenga al divieto di velo sul capo nei luoghi pubblici da lei proposto.

Verrà inflitta una contravvenzione così come accade per il divieto di circolare senza la cintura di sicurezza. Mi sembra che la polizia riesca molto bene a fare applicare questa misura.”

Già nel 2011 la Francia aveva messo al bando l’utilizzo del burqa, il velo integrale, vietando la “dissimulazione del volto nei luoghi pubblici” senza menzionare il capo d’abbigliamento in sé. A questa misura, Le Pen sembra voler andare ancora oltre e dare una stretta ulteriore, proibendo anche il semplice velo, o hijab. La candidata di destra, che rispetto a 5 anni fa sembra avere più consenso nei sondaggi in vista delle elezioni, permette di indossare la kippah ebraica, prima vietata, ma a proposito della multa sul velo sostiene:

È una misura assolutamente applicabile e ancora una volta una misura che i francesi chiedono: in questi ultimi venti anni questo velo è stato utilizzato dagli islamisti come uniforme e come dimostrazione dell’avanzata del fondamentalismo islamista.”

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