Eurovision, Gigliola Cinquetti: "Manca la Russia, basta vittimismo putiniano"

La cantante, in vista del ritorno sul palco del contest europeo dopo 58 anni dalla sua vincita, si è dichiarata contraria all'esclusione della Russia dall'edizione 2022 a causa della guerra in Ucraina: "Putin è una cosa, gli artisti sono un'altra".

Gigliola Cinquetti torna sul palco dell’Eurovision Song Contest dopo 58 anni. La cantante di Non ho l’età, in vista della sua partecipazione come ospite per l’edizione 2022, ha però voluto fare una riflessione sulla scelta di escludere gli artisti russi a causa del conflitto in Ucraina.

Era il 1964 quando Gigliola Cinquetti, a soli 17 anni, si aggiudicò il primo posto al Festival di Sanremo e successivamente anche all’Eurovision, che allora si chiamava Eurofestival, con la sua Non ho l’età. A distanza di quasi sessant’anni, la cantante torna sul palco come ospite d’onore esibendosi al PalaOlimpico di Torino il 14 maggio in occasione della finale dell’edizione 2022 del contest.

A proposito del programma, Gigliola Cinquetti durante un’intervista ha espresso la sua opinione a proposito dell’esclusione degli artisti russi come ulteriore “sanzione” per la guerra che la Russia sta portando avanti in Ucraina.

Noi facciamo musica e qui a Torino dovrebbero esserci anche gli artisti russi perché è importante non alimentare il vittimismo putiniano. E il vittimismo è la sostanza di cui si nutre chi vuole riscrivere la realtà. Putin è una cosa, gli artisti sono un’altra.”

La cantante ha poi proseguito dichiarandosi europeista e ringraziando l’equilibrio e la pace che l’Europa ha portato nel nostro continente. La sua “qualifica di artista” le ha concesso negli anni di viaggiare in tutto il mondo e “vedere da vicino la sofferenza di chi è privato della propria libertà“. Quando le è stato posto il dubbio che un artista russo avrebbe potuto esprimere sul palco torinese il suo dissenso alla guerra, Cinquetti ha risposto: “Credo sarebbe stata un’ipotesi molto improbabile“.

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