Chi è Simo Veludo, finalista al Festival di Castrocaro 2021

Dalle rock band torinesi a X Factor, passando per un brano dedicato a La casa di carta. tutto quello che c'è da sapere sul giovane cantautore in gara nella competizione in onda su RaiDue.

Nella finale della sessantaquattresima edizione del Festival di Castrocaro, condotta da Paola Perego e Valeria Graci, a giocarsi la vittoria c’è anche Simo Veludo (Simone, all’anagrafe), cantautore ventiseienne di Torino. La sua storia inizia alle scuole medie, quando impara da autodidatta a suonare la chitarra, per poi iniziare a cantare qualche anno dopo. Per diversi anni è la voce di alcune rock band locali, tra cui i Beatless (tribute band dei Beatles) e gli Ar Cillo Peppers (tribute band dei Red Hot Chili Peppers), ma dal 2017 decide di intraprendere la carriera da solista.

La sua musica nasce con l’intenzione di unire le caratteristiche del cantautorato italiano indie pop ad elementi più tipicamente elettronici e hip-hop. Inizia così la sua gavetta, fatta per lo più di esibizioni in strada ma anche di festival e concorsi sparsi su tutto il territorio nazionale. Ad esempio, nel 2019 partecipa al Ferrara Buskers Festival e nel 2020 ottiene due riconoscimenti: il premio per il migliore inedito a Musica è (il contest per musicisti emergenti, i cui vincitori vengono selezionati per Sanremo Giovani) e il premio Evergreen Festival.

Nel luglio del 2020 partecipa anche ai casting di X Factor, dove ottiene tre giudizi positivi su quattro, che però non sono sufficienti per portarlo alle fasi finali delle selezioni. Nel frattempo escono ben cinque singoli, prodotti dalla Pan Music Production di Torino. Nel 2021 presenta un nuovo brano, Tokyo, ispirato al famoso personaggio della serie tv La casa di carta e viene selezionato da Radio Deejay per aprire uno dei concerti di Deejay On Stage di Riccione, che vede protagonisti Sangiovanni, Deddy e Madame.

Veludo si presenta alla finale di Castrocaro, che va in onda in diretta su RaiDue il 7 settembre, con il singolo Mutande che, a differenza di quanto il titolo ironico possa far pensare, è una canzone molto profonda e personale.

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