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Il Vino Nobile di Montepulciano D.O.C.G. è da sempre al top dell’enologia italiana e mondiale. Da gustare in ogni occasione il Vino Nobile di Montepulciano: per l’altissima qualità, il gusto, gli aromi e i colori: una tavolozza policromatica in cui sono racchiusi storia, cultura e amore per la viticoltura e il nettare che ne deriva.
Zona di produzione e vitigni
Il Vino Nobile di Montepulciano D.O.C.G. può essere prodotto soltanto dai vigneti che fanno parte del comune di Montepulciano. Il vitigno è il Prugnolo Gentile, selezione del Sangiovese Grosso, in una percentuale minima del 70% e del Canaiolo Nero fino ad un massimo del 20%. Vi possono concorrere fino ad un massimo del 20% i vitigni raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Siena non superiore al 10%. Esclusi i vitigni aromatici tranne la Malvasia del Chianti.
Caratteristiche organolettiche
Il Vino Nobile di Montepulciano D.O.C.G., per la sua tipologia, può essere conservato per un periodo di medio-lungo termine, anche a distanza di 12-15 anni. Ha un bel colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento; profumo intenso con forti note fruttate di sottobosco; sapore dal piacevole retrogusto amarognolo, equilibrato e persistente, armonico e corposo. Conserva a lungo la sua capacità aromatica. Per una migliore degustazione del Vino Nobile, si consiglia di servirlo ad una temperatura di 18-20 gradi.
Invecchiamento
Da 12 a 24 mesi in botti di legno, dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello della vendemmia. Per la Riserva 3 anni dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello della vendemmia.
Il Vino Nobile di Montepulciano D.O.C.G. a tavola
Va servito in ampi calici stappando la bottiglia due ore prima. Si sposa bene con arrosti e umidi a base di carni rosse o selvaggina da pelo o piuma, formaggi stagionati e funghi, ma anche con arrosti di carni bianche e pollame nobile. Consigliati anche gli abbinamenti con le zuppe tipiche della tradizione della Toscana centrale, soprattutto se a base di legumi.
Un po’ di storia
Il Vino Nobile di Montepulciano D.O.C.G era già famoso ai tempi degli Etruschi. Il documento più antico relativo al vino di Montepulciano è del 789: è la donazione di tale chierico Arnipert alla chiesa di San Silvestro o di San Salvatore a Lanciniano sull’Amiata, un pezzo di terra coltivata a vigna nel castello di Policiano. Infatti, fin dall’Alto Medioevo i vigneti di Mons Pulitianus producevano vini d’eccellenza. Fin da tempi molto remoti la storia di Montepulciano si fonde con la storia del vino, come dimostra il rinvenimento di una tazza da vino trovata nel 1868 con molti oggetti in bronzo in una tomba etrusca nei pressi di Montepulciano.
Curiosità
Il nome Vino Nobile DOCG deriva dalla sua qualità e dal fatto che veniva usato sulle tavole dei nobili e dei signori di Montepulciano e sulle tavole più famose dell’Europa del tempo.
NOTE IMPORTANTI
*Per la conservazione delle bottiglie del Vino Nobile di Montepulciano si consiglia di posizionarle in verticale e con il collo della bottiglia leggermente inclinato verso l’alto.
*Il disciplinare di produzione del Vino Nobile di Montepulciano è molto rigido e dedica grande attenzione alla qualità dei vini prodotti. Il riconoscimento DOCG è arrivato nel 1980.
photo credit: gigi 62 via photopin cc
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Articolo originale pubblicato il 10 marzo 2013
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