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Il giovane attore aveva dichiarato di essersi pentito di aver girato un film col regista e che avrebbe devoluto il cachet in beneficenza.
Che il libro autobiografico di Woody Allen, A proposito di niente, avrebbe sollevato era cosa nota, da quanto negli Stati Uniti ne era stata addirittura osteggiata la pubblicazione da parte degli stessi dipendenti della casa editrice. Ed effettivamente il regista si è tolto molti sassolini dalle scarpe, con le stile che gli è proprio.
Nel volume, in Italia pubblicato (finora in formato digitale) da La nave di Teseo, si possono trovare tanti aneddoti divertenti e considerazioni filosofiche, ma non mancano giudizi trancianti sulle tante persone che hanno avuto da ridire sulla sua vicenda giudiziaria, riportata in auge da Ronan e Mia Farrow e dal movimento #MeToo.
Uno tra questi è stato l’attore Timothée Chalamet, che con Allen ha girato in veste di protagonista il film Un giorno di pioggia a New York. Come noto, in seguito alle polemiche scatenatesi sui presunti abusi alla figlia Dylan Farrow, il giovane interprete, che sta vivendo un momento di grande celebrità, si era pentito della sua scelta e aveva rinnegato il film, affermando di voler versare in beneficenza l’intero cachet.
In A proposito di niente Allen non ha potuto fare a meno di parlare della questione, con parole che non lasciano dubbi sulle sue posizioni. A contrariarlo sono sopratutto le vere motivazioni (a suo dire) delle parole di Chalamet: “Timothée ha poi dichiarato pubblicamente di essersi pentito di aver lavorato con me e che avrebbe donato il suo cachet in beneficenza, ma ha giurato a mia sorella che avrebbe potuto essere nominato agli Oscar per Chiamami col tuo nome e che il suo agente era convinto che avrebbe avuto maggiori chance di vincere se mi avesse denunciato pubblicamente, e quindi l’ha fatto. A ogni modo non rimpiango di aver lavorato con lui“.
Ma il ragazzo, che alla fine non ha vinto il premio, non è il solo obiettivo dei suoi strali. Ce n’è infatti anche per attori come Greta Gerwig, Rebecca Hall, Mira Sorvino, Michael Caine e Colin Firth, i quali hanno fatto simili dichiarazioni in merito alla loro partecipazione ai film di Allen. Fortissima la delusione del cineasta premio Oscar, il quale ha scritto che “questi attori e attrici non hanno mai controllato i dettagli del caso (altrimenti non avrebbero tratto conclusioni con tanta certezza), ma ciò non ha impedito loro di parlare pubblicamente con tenace determinazione“.
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