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L'attore, regista e sceneggiatore ha raccontato in un'intervista i suoi problemi con l'alcol e come abbiano influito sulla sua carriera.
Come tutti gli appassionati ormai sanno, il ruolo di Batman nel film di Matt Reeves è passato ufficialmente a Robert Pattinson, nonostante lo scetticismo che inizialmente aveva generato questa scelta. Ma il nuovo capitolo della saga del Cavaliere Oscuro avrebbe dovuto essere scritto, diretto e interpretato da Ben Affleck, che aveva vestito i panni di Bruce Wayne sia in Justice League che in Batman v Superman.
A un certo punto però Affleck decise di abbandonare il progetto e chiudere definitivamente con questo ruolo. Le ragioni dietro a questa scelta non sono mai state spiegate chiaramente, ma ora emergono in un’intervista rilasciata al New York Times, incentrata principalmente sul problema di alcolismo dal quale l’attore sta faticosamente uscendo.
Nel corso della chiacchiera l’ex marito di Jennifer Garner racconta di essersi sentito sempre meno interessato al ruolo di Batman. Tante le critiche ingiuste arrivate durante la promozione di Batman v Superman: Dawn of Justice: nel 2016 il meme Sad Affleck prendeva in giro il suo atteggiamento dimesso e cupo; inoltre la travagliata produzione di Justice League, film non molto fortunato dal punto di vista degli incassi, non aiutò affatto Affleck ad affezionarsi al personaggio.
The Batman era stato pensato come una versione ancora più cupa e realistica dell’iconico vendicatore mascherato, ma proprio quest’atmosfera avrebbe dato il colpo di grazia a Ben, che stava provando a rimettere in sesto la propria vita. Il regista e sceneggiatore ricorda che, mostrando il primo script ad alcuni amici, questi gli risposero in maniera molto franca: “La sceneggiatura è buona, ma finirai per bere fino alla morte se intendi affrontare ancora ciò per cui sei già passato“.
La tendenza autodistruttiva di Ben Affleck è ben nota: di recente, nel corso di due differenti programmi sportivi, si è lasciato scappare parolacce fuori luogo in quel contesto, ma non è stata neanche una scelta saggia quella di interpretare Batman come un uomo di mezz’età irato, malinconico e impotente, finendo per subire tutti i contraccolpi psicologici del caso.
Affleck ricorda di aver visto il padre ubriaco per tutti i giorni della propria vita, fino ai suoi 19 anni, e riflette sulla difficoltà di accettare le proprie debolezze: “Più divento vecchio e più riconosco che mio padre ha provato a fare quanto di meglio poteva. Ci sono molte storie di alcolismo e malattia mentale nella mia famiglia. L’eredità è qualcosa di potente e a volte è difficile liberarsene“.
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