Gianmarco Tamberi e la foto su Instagram con Bebe Vio: “La mia sorellina”

Il campione olimpico ha pubblicato uno scatto sul suo profilo con la schermitrice paralimpica, dedicandole delle dolcissime parole.

Uniti dall’amore per lo sport, ma anche da una grandissima amicizia. Sono Gianmarco Tamberi e Bebe Vio, che di recente si sono incontrati in occasione dei Gazzetta Sports Awards, cerimonia di premiazione annuale organizzata da La Gazzetta dello sport.

Lui, vincitore dell’oro olimpico per il salto in alto, si è fatto immortalare accanto alla sua “sorellina” e ha poi pubblicato lo scatto sul suo profilo Instagram, dedicando alla schermitrice paralimpica delle dolcissime parole.

Sto scrivendo e cancellando parole da 20 minuti perché sono davvero tante le cose che vorrei dire e altrettante quelle che vorrei tenere per me… Quindi aiutatemi voi a descrivere questa accoppiata. Io mi limito ad un: simply me and my lil sister (semplicemente io e la mia sorellina)”.

Così scrive Tamberi a corredo dello scatto dove abbraccia Bebe Vio, la straordinaria campionessa mondiale di fioretto individuale paralimpico. Fra i tanti commenti, c’è proprio quello della ragazza, che all’amico ha risposto: “Il mio Gimbo preferito, grazie fratellone”.

Durante la cerimonia , Vio ha ricevuto il premio di Atleta Paralimpico, mentre Tamberi quello di Emozione dell’anno. Lui è poi stato ospite a Verissimo, dove ha parlato dell’infortunio che ha rischiato di porre fine alla sua carriera.

Dopo l’infortunio sono seguiti anni terribili in cui mi sono sentito spesso un illuso. Quello che pretendevo da me era qualcosa di enorme. Mi sono rimesso in gioco con l’obiettivo di vincere l’oro che non avevo potuto vincere alle Olimpiadi di Rio. Ci sono stati tanti momenti in cui mi sono guardato allo specchio e ho pensato che forse stavo sognando troppo in grande”.

L’altleta ha poi aggiunto:

“È una storia magica, è una storia sportiva che leggerei ogni giorno della mia vita e mi riempie il cuore di gioia esserne protagonista. Ho sofferto tantissimo. Ma in questi cinque anni mi sono sempre ripetuto che dovevo crederci fino alla fine, fino all’ultimo secondo”.

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