Istanbul: vietata la marcia per la Giornata internazionale della donna

L'ufficio del governatore ha annunciato il divieto di manifestazioni in occasione dell'8 marzo. Ma gli organizzatori turchi non si arrendono e vanno avanti, nonostante i possibili arresti: "Camminiamo da 19 anni e cammineremo anche per il 20esimo", hanno detto su Twitter.

L’ufficio del governatore di Istanbul ha annunciato il divieto di manifestazioni o marce in occasione della Giornata internazionale della donna in piazza Taksim, il tradizionale punto di ritrovo per commemorare questa data.

L’annuncio, come riferisce il quotidiano Evrensel, è arrivato 24 ore prima dell’evento dell’8 marzo, che negli ultimi due decenni ha visto la partecipazione di migliaia di persone, ma il governo locale si è sempre mosso per vietarlo.

La polizia di Istanbul nel 2021 ha arrestato oltre 15 persone che hanno preso parte alla marcia, tutte con l’accusa di “insulto al presidente Erdoğan” in relazione agli slogan cantati durante la protesta.

Gli organizzatori della marcia hanno però annunciato che andranno avanti con la manifestazione nonostante il divieto, e così hanno fatto: “Camminiamo da 19 anni e cammineremo anche per il 20esimo”, hanno detto su Twitter.

A marzo 2021, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha ritirato la Turchia dalla Convenzione di Istanbul, il più importante trattato internazionale contro la violenza sulla donna, che Ankara aveva sottoscritto nel 2011. Le associazioni femministe hanno chiesto a più riprese che la Turchia torni a sottoscrivere il trattato, e sono state molte le critiche per questa scelta da parte degli alleati occidentali del Paese.

La Turchia ha registrato negli ultimi anni un’escalation della violenza di genere e verso le persone LGBTQ+, e lo Stato si trova al 69esimo posto su 162 Paesi nell’Indice di disuguaglianza di genere delle Nazioni Unite e al 130esimo nel Global Gender Gap Index.

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