Afghanistan, i Talebani impongono il burqua alle donne: non succedeva da 30 anni

Dopo aver riconquistato il Paese nell'estate del 2021, i fondamentalisti islamici hanno reso obbligatorio l'uso della veste che copre l'intero corpo e il viso, fatta eccezione per gli occhi. "Per evitare di provocare quando incontrano uomini che non siano parenti stretti".

Con un decreto approvato dal “ministero per la Prevenzione del vizio e la Propagazione della virtù”, in Afghanistan i Talebani hanno imposto nuovamente il burqa alle donne nei luoghi pubblici. Dopo aver riconquistato il Paese nell’estate del 2021, i fondamentalisti afghani hanno reso obbligatorio l’uso della veste islamica che copre l’intero corpo e il viso, fatta eccezione per gli occhi. In caso di disobbedienza da parte di una donna, il suo tutore maschio può rischiare anche il carcere.

Sotto questo aspetto, come si legge su il Fatto Quotidiano, la condizione femminile afghana torna indietro di 30 anni. “Le donne che non sono né troppo giovani né troppo anziane devono coprirsi il volto, tranne gli occhi, come indicato dalla Sharia, per evitare di provocare quando incontrano uomini che non siano mahram“, (cioè i parenti stretti) recita il decreto firmato dal leader supremo dei talebani, Haibatullah Akhunzada.

Il testo prosegue: “Devono indossare un chadori, in quanto è tradizionale e rispettoso“, cioè quel tipo di burqa che copre l’intera figura, dalla testa ai piedi, lasciando solo intravvedere gli occhi dietro a una feritoia velata da una griglia.

Se una donna si rifiuta di rispettare le disposizioni è previsto un primo momento in cui le viene fatta visita da un rappresentante dei Talebani. Successivamente, un colloquio con il suo parente maschio più vicino, che sia il marito, il padre o il fratello. L’uomo “responsabile” può essere chiamato al ministero; quando il caso è grave, deve recarsi in tribunale e rischia tre giorni di reclusione. Lo ha spiegato in una conferenza stampa il ministro ad interim Khalid Hanaf.

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