Come vincere la timidezza sul lavoro

La timidezza sul lavoro può essere un ostacolo ma anche un valore aggiunto: ecco come vincerla e sfruttarla a proprio vantaggio.

La timidezza sul lavoro può essere un vero e proprio ostacolo alla carriera e alla costruzione di un saldo rapporto con il capo e i colleghi.

La timidezza non è un problema in sé: sul lavoro, infatti, non sempre giova essere estroversi e a volte serve essere timidi. L’abilità sta nel saper dosare il proprio lato introverso; talvolta bisogna metterlo da parte, talvolta, invece, bisogna usarlo come punto di forza e a proprio vantaggio.

La persona timida, sul posto di lavoro, può avere molte più difficoltà a socializzare con i colleghi o a costruire un rapporto con il capo. Tuttavia, le persone timide sono anche quelle più riflessive; quando parlano è perché hanno riflettuto a lungo e hanno da dire qualcosa di profondo e intelligente. Parlare è fondamentale: bisogna dimostrare, infatti, che dietro la timidezza si nasconde una persona capace e competente. Non bisogna far credere agli altri che non si sia portati per il lavoro che si fa.

Ma come può una persona timida sfruttare a proprio vantaggio la timidezza o metterla da parte sul posto di lavoro?

Innanzitutto, bisogna mantenere i contatti con il capo. Il manager della propria azienda non sempre avrà il tempo per uscire dal suo ufficio e per parlare con i dipendenti. Per mantenere i contatti e per cercare di far maturare un saldo rapporto lavorativo, bisogna cercare di rivolgergli la parola, anche se solo di sfuggita. Basta fare un semplice saluto quando lo si incontra per i corridoi o al bar in pausa pranzo. In questo modo, il capo capirà che la persona in questione, seppur timida, sa essere gentile e gioviale.

Durante gli incontri e le riunioni di lavoro, bisogna sempre cercare di parlare. Ovviamente non si deve dire la prima cosa che passa per la testa, anche perché questa non è la consuetudine di una persona timida. Come si diceva sopra, i timidi parlano poco, ma, quando comunicano, lo fanno dopo un’attenta riflessione. Se durante una riunione dovesse crearsi confusione, allora sarà il momento di prendere la parola: si dovrà cercare di fare appello alla propria capacità analitica e riflessiva per fare chiarezza sui punti della riunione e per mettere ordine tra i vari argomenti in esame.

Mai farsi vedere senza fare niente. Anche se si è timidi, bisogna sempre cercare di restare attivi: chiedere se c’è altro da fare è un punto a proprio favore. Chiedere di essere impegnati in un’ulteriore mansione durante la giornata mostrerà al capo e ai colleghi le proprie capacità e la propria disponibilità nel lavorare. Cercare di lavorare farà dimenticare agli altri che si hanno difficoltà di comunicazione.

La timidezza, tuttavia, deve anche essere un valore aggiunto. Una persona introversa tende a legare poco e questo a volte può essere un vantaggio: infatti, un timido molto difficilmente si metterà nei guai e dirà qualcosa fuori posto. Essere troppo espansivi, infatti, talvolta nuoce alla propria immagine. L’equilibrio è ciò cui si deve ambire, fattore che va di pari passo con la capacità di esprimere poco i propri pensieri, ma di esprimerli sempre in modo elegante e solo quando è davvero opportuno.

Infine: è sempre bene consigliare una buona lettura, specialmente se riguarda l’ambito lavorativo. Parlare di libri permette di legare molto, e farà sì che la persona timida, pur essendo introversa e taciturna, appaia sempre intelligente, aggiornata e in grado di mettersi in gioco.

Fonte: Smart Lemming

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