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Nicolas Ghesquière ha chiuso la Paris Fashion Week con una collezione vivace e frizzante, accordatura sartoriale di epoche diverse
C’est magnifique!: la Paris Fashion Week si conclude con lo scenografico finale della Louis Vuitton Autunno-Inverno 2020/2021, una sfilata di moda teatrale che Nicolas Ghesquière ha presentato nel parallelepipedo costruito nel Cour Carrée, Louvre, uno “scontro stilistico vivace e frizzante” tra passato e presente. È la sua “Collisions of Time”.
Su un fondale che pare dipinto – ma che in realtà è abitato da un coro composto da 200 persone in costumi d’epoca dal XV al 1950, che paiono usciti dai quadri ospitati solo qualche metro in più là – si apre la porta da cui compaiono le 45 modelle.
Ghesquière ha ingaggiato la costumista Premio Oscar Milena Canonero (e la celebre Sartoria Tirelli di Roma) per mettere insieme uno sfondo vivente di cinque piani per lo spettacolo, con la musica del Maestro del XVIII secolo Nicolas de Grigny, contemporaneo di Bach, il cui genio non è stato riconosciuto durante la breve vita e non ha mai suonato la sua musica di fronte ai Reali di Francia.
Le muse dello stilista francese ci sono tutte (o quasi, assenti in front row le due testimonial Emma Stone e Michelle Williams), Léa Seydoux Laura Harrier Alicia Vikander Stacy Martin, Lupita Nyong’o, Florence Pugh.
Davanti ai loro occhi sfila la silhouette forgiata in quella collisione tra diverse epoche che è diventato il marchio di fabbrica LV: crinoline e accenni biker, giacche ricamate e completi maschili gessati per arrivare a giacchini bolero abbinati a pantaloni da pilota e gilet che spuntano all’improvviso su spalline in pelle.
Abiti dal taglio tipico del XIX secolo si sposano a giacche a biker postmoderne e giacche da sci, in combinazioni improbabili che – in qualche modo – continuano a funzionare. In passerella anche abiti lunghi fino alle ginocchia di seta con scintillanti stampe anlimalier, stivaletti in pelle nera con un lampo geometrica colorata e giacche scozzesi dal taglio sartoriale e revers neri.
“Questa collezione è l’esatto contrario de total look: è un’accordatura sartoriale”, ha spiegato lo stilista. “L’abbigliamento funzionale può essere un abito da cerimonia e viceversa. Voglio che sia aperto, energico e spontaneo”.
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