Malala Yousafzai ha detto "sì"; le foto del matrimonio dell'attivista pakistana

La più giovane vincitrice del Nobel per la pace della storia, ha sposato l'imprenditore Asser Malik con una cerimonia Nikkah a Birmingham. "Oggi è un giorno prezioso nella mia vita", ha scritto in un post che ha ricevuto oltre 85mila like.

Oggi è un giorno prezioso nella mia vita. Io e Asser abbiamo fatto il grande passo, siamo uniti per la vita“. Comincia così il post su Twitter con cui Malala Yousafzai, attivista pakistana e Premio Nobel per la Pace nel 2014, ha annunciato il suo matrimonio con Asser Malik, imprenditore e General Manager del Pakistan Cricket Board.

Abbiamo celebrato una piccola cerimonia Nikkah nella nostra casa a Birmingham, con le nostre famiglie. Inviaci le tue preghiere. Siamo entusiasti di camminare insieme nel viaggio che ci aspetta“, ha scritto Malala nel post, che in poche ore ha raccolto oltre ottantacinquemila like. I neo sposi appaiono sorridenti nelle istantanee della cerimonia ma a catturare l’attenzione è Malala, raggiante in un abito color pesca e il tradizionale bindi, il gioiello da applicare sulla fronte.

Malala, la più giovane vincitrice di un Nobel per la pace della storia, si è laureata all’Università di Oxford in Filosofia politica ed economica. Il 9 ottobre del 2012 Malala subì un attentato da parte dei talebani del Pakistan: un gruppo di uomini armati l’ha quasi uccisa a bordo dello scuolabus che la riportava a casa dopo aver seguito le lezioni. All’epoca era solo una ragazzina, ma i talebani la ritenevano “il simbolo degli infedeli e dell’oscenità” per la sua scelta di studiare e farsi portavoce dei diritti delle donne.

Si salvò miracolosamente e fu trasferita all’ospedale di Birmingham, che si offrì di curarla. Malala lottò a lungo tra la vita e la morte, fino a quando non guarì completamente. Da quel momento in poi la sua vita è sempre stata votata all’attivismo: si è espressa sempre in favore dell’istruzione femminile e del diritto allo studio di donne a bambine. A 16 anni tenne il famoso discorso al Palazzo di Vetro dell’Onu nel 2013: quello stesso anno vinse il premio Sakharov per la libertà di pensiero.

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