Scoperto un buco nero solitario nella nostra galassia: la prima prova diretta

Il risultato si deve al gruppo di Kailash Sahu, dello Space Telescope Science Institute di Baltimora. Il team di ricerca della Berkeley University, in California, non ha escluso la possibilità che potrebbe trattarsi invece di una stella di neutroni.

Il telescopio spaziale Hubble di Nasa e Agenzia spaziale europea (ESA) ha trovato la prima prova diretta dell’esistenza di un buco nero solitario. Fino ad ora, infatti, le scoperte si limitavano a residui stellari oscuri, vaganti nella galassia in compagnia di un’altra stella. Il risultato è arrivato dopo sei anni di osservazioni: il telescopio è riuscito a misurare con precisione la massa del corpo, pari a sette volte quella del Sole.

Uno studio unico nel suo genere, visto che la massa di simili buchi neri era sempre stata dedotta con metodi statistici. Oppure studiando le loro interazioni con le stelle compagne all’interno di sistemi binari. Gli astronomi stimano infatti che ci siano 100 milioni di buchi neri che vagano tra le stelle della Via Lattea, ma finora non ne avevano mai identificato uno isolato.

Come riportato da TgCom24, questo risultato si deve al gruppo di Kailash Sahu, dello Space Telescope Science Institute di Baltimora.

La scoperta di questo buco nero, che si trova a circa 5.000 anni luce da noi, nel braccio a spirale Carina-Sagittario della nostra galassia, ha permesso ai ricercatori di stimare altri dati. Secondo loro, il buco nero solitario di massa stellare più vicino a noi potrebbe trovarsi infatti a una distanza di circa 80 anni luce. Per intenderci, a confronto, la stella più vicina al nostro Sistema solare, Proxima Centauri, si trova a poco più di quattro anni luce. Il team di Shashu ha inoltre evidenziato che il corpo starebbe viaggiando nella galassia a 160.000 chilometri orari.

Un altro gruppo di ricerca, quello guidato da Casey Lam della Berkeley University in California, non ha escluso la possibilità che l’oggetto delle ricerche di Hubble non sia un buco nero, bensì una stella di neutroni. Lam ha però precisato: “Qualunque cosa sia l’oggetto è il primo residuo stellare oscuro che è stato scoperto vagare nella galassia senza la compagnia di un’altra stella“.

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