Scritta omofoba fuori da una scuola di Verona: le parole di Alessandro Zan

"Lgbtq morite", le parole comparse davanti a un istituto all'indomani del 17 maggio 2022. Data in cui ricorre la Giornata Mondiale contro l’omobitransfobia.

Il 17 maggio è la Giornata mondiale contro l’omobitransfobia, istituita per ricordare quando, nel 1990, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha eliminato l’omosessualità dall’elenco dei disturbi mentali, definendola variante naturale del comportamento umano. Nel 2022, all’indomani della ricorrenza, una scuola superiore di Verona si è svegliata con un’orribile scritta omotransfobica sul marciapiede.

Nel post Instagram del deputato Pd si legge:

Questo è solo l’ennesimo atto di minaccia contro la comunità lgbt+ in una città che negli anni si è trasformata in laboratorio della destra più estrema, i cui esponenti – dichiaratamente fascisti – siedono perfino in Consiglio Comunale, nella maggioranza che sostiene la Giunta, rimasta come al solito in rigoroso silenzio“.

A Verona, come in tante altre città d’Italia, le elezioni del nuovo sindaco sono previste per il 12 giugno. A tal proposito Zan ha aggiunto: “Mi auguro che le cittadine e i cittadini di Verona quest’anno sappiano voltare pagina, e dare finalmente un futuro libero e democratico a questa meravigliosa città“.

Per quanto riguarda Verona, il primo cittadino uscente, Federico Sboarina, è sostenuto da Fratelli d’Italia, affiancato per l’occasione anche dalla Lega. Forza Italia è invece con Flavio Tosi, mentre il centrosinistra ha candidato Damiano Tommasi, ex calciatore della Roma e del Verona, appoggiato da Pd, 5 Stelle e centristi.

Proprio Tommasi – si legge su Gay.it – in occasione della Giornata contro l’Omobitransfobia, ha dichiarato un impegno concreto nel caso in cui dovesse essere eletto:

Ci impegniamo ad iniziare da piccole ma fondamentali azioni concrete. Come l’adesione a Re.a.dy, la Rete nazionale delle Regioni e degli enti locali per prevenire e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Dobbiamo mettere al centro la persona, la sua dignità, la sua libertà, i suoi diritti. Una città che non discrimina, che chiama per nome le persone, che include. Una città in cui tutti e tutte possono esprimere appieno i propri diritti e realizzare le proprie aspettative“.

Seguici anche su Google News!