Yves Saint Laurent, l'uomo che vestì le donne con lo smoking

“Se Chanel ha dato la libertà alle donne, tu gli hai dato il potere”, gli diceva Pierre Bergé riferendosi a quella che si è rivelata una rivoluzione dei canoni della moda femminile.

Il 1° agosto del 1936 nasceva quello che Le Figaro definì “il più grande couturier del mondo”. Un metro e 84 d’altezza, grandi occhiali a coprire gli occhi, Yves Henri Donat Mathieu Saint Laurent  – o più semplicemente Yves –  venne alla luce a Orano, nell’allora Algeria francese, e iniziò a creare abiti per la madre e le sorelle fin da bambino. Trasferitosi a Parigi appena diciottenne, collaborò a lungo con Dior, prima di fondare, insieme al compagno Pierre Bergé la casa di moda che porta il suo nome. Avanguardista e talentuoso, fu in grado di sconvolgere i canoni della moda, ricreandone di nuovi.

Nel 1966 lo stilista si ritrovò ad avere un ruolo importante nell’emancipazione delle donne, con l’introduzione del primo smoking femminile. Una vera e propria rivoluzione che ci permise di indossare un abito che era stato fino a quel momento monopolio maschile. Fu un regalo gradito, la possibilità di abbinare una giacca a un pantalone per partecipare ad una cena o qualsiasi altro evento.

Viceversa, Yves Saint Laurent declinò diversi capi base del guardaroba maschile donando loro un tocco magico e regalandogli un’impronta squisitamente femminile; esempi sono la sahariana, il giaccone da marinaio e l’impermeabile con la cintura.

A indossare i suoi smoking sono state donne dal calibro di Betty Catroux, Nam Kempner, Paloma Picasso, Loulou de la Falaise e Laetitia Casta. La sua musa ispiratrice fu però, Catherine Deneuve, che Yves iniziò a vestire nel 1967, quando il regista spagnolo Luis Buñuel gli commissionò il guardaroba dell’attrice nel film Bella di Giorno.

Quando lo stilista presentò il pezzo più iconico del suo stile nella collezione Autunno Inverno 1966, fu inizialmente snobbato dalla clientela. Fu solo nella sua versione Saint Laurent rive gauche che lo smoking femminile riuscì a conquistare l’interesse dei giovani diventando poi un vero e proprio must have. Pierre Bergé, suo compagno di vita e socio in affari commentò così l’introduzione del nuovo capo: “Se Chanel ha dato la libertà alle donne, tu gli hai dato il potere”.

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