Iulia Barton lancia "Adaptive", una collezione di moda inclusiva

Giulia Bartocini, ideatrice e fondatrice del brand, ha deciso di sfruttare la sua passione per il fashion e di presentare una serie di outfit che siano no gender, no season e sostenibili, che possono essere indossati da tutti.

Seguire le tendenze della moda per molti appassionati è quasi naturale, ma non per tutti è così semplice farlo. Giulia Bartoccini, la fondatrice di Iulia Barton, ha così deciso di pensare alle persone con disabilità che vorrebbero essere al passo con i tempi, ma che non trovano sempre adatti a sé gli abiti lanciati da molti stilisti.

La designer ha così presentato la sua nuova collezione nata con questo scopo, come già appare evidente dal nome: Adaptive. Questa è infatti la prima linea non solo made in Italy, ma anche inclusiva a 360 gradi, mostrata in passerella in occasione della Milano Fashion Week 2022 e pensata per eliminare ogni tipo di discriminazione, ancora troppo spesso presente nella nostra società.

Iulia Barton è da sempre amante del fashion e ha ora deciso di unire questa sua passione prendendo spunto da una sua esperienza di vita per lei importante.

“La disabilità mi riguarda da vicino – ha detto ai microfoni di Luce! -. Mio fratello anni fa ha avuto un grave incidente e si trova su una carrozzina. Da molto tempo mi occupo di inclusione. Inizialmente, nel 2016, Iulia Barton era un’agenzia di moda, che coinvolgeva sulle passerelle modelli con vari tipi di disabilità provenienti da ogni parte del mondo, affiancandoli ai professionisti. Alcuni brand del made in Italy ci coinvolgevano nelle loro sfilate, ma presentavamo abiti di collezioni già esistenti, che non erano creati apposta per le persone con disabilità. Durante le prove cercavamo di adattarli, ma di fatto erano e restavano capi pensati solo per persone normodotate”.

L’idea che lei vuole portare avanti è proprio quella di dimostrare come tutti possano essere trendy: “Purtroppo la moda non è accessibile a tutti e i disabili affrontano problemi nel vestirsi quotidianamente. Ecco perché ho sentito l’esigenza di realizzare una collezione realmente inclusiva, che tenesse conto di tutte le forme di diversità. Con “Adaptive” ho voluto creare una serie di capi di abbigliamento comodi, unisex, adatti tanto alle persone con disabilità che a quelle normodotate”.

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Una particolare attenzione è stata rivolta proprio a chi ha difficoltà motorie: “Abbiamo studiato capi sia per chi ha arti amputati, sia per le persone in carrozzina, senza tralasciare aspetti importanti come la scelta di materiali che permettano maggiori funzionalità. Per esempio, chi siede sulla carrozzina ha bisogno di tessuti elastici, per avere maggiore facilità nei movimenti da compiere nell’arco dell’intera giornata. Le persone con arti imputati invece necessitano di zip e aperture, applicate sia sui pantaloni che sulle camicie e sulle felpe, di modo da poter modificare in qualsiasi momento la lunghezza di maniche e gambe su tre livelli. Questo perché chi ha la protesi durante il giorno potrebbe aver bisogno di rimuoverla; in questo modo sicuramente avrà più facilità e autonomia, senza bisogno di chiedere l’aiuto di un’altra persona. Vi sarete accorti che chi ha gli arti amputati, quando indossa una felpa o un pantalone senza portare la protesi è costretto ad arrotolare la manica oppure la gamba fino al ginocchio. Invece, con questo genere di capi potrà semplicemente rimuovere la parte di manica o di gamba che non gli serve e il tutto diventerà più funzionale”.

La collezione è composta da 20 look, che si distinguono per essere no gender, no season e sostenibili, che possono essere indossati da tutti e in ogni periodo dell’anno. Per la prima volta gli outfit sono stati ideati mettendo al centro il corpo, in modo tale da garantire una vestibilità universale. A firmare la linea è Diego Salerno, Head designer Iulia Barton ed HR consultant specialist design department Max Mara Fashion Group.

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