Cristina D'Avena ha sconfitto i pregiudizi: "Dopo 40 anni di carriera ho vinto io"

L'artista è orgogliosa dei risultati che è riuscita a raggiungere in questi anni e di come sia ancora nell cuore di tanti fan, alcuni dei quali avevano iniziato a seguirla quando erano solo dei bambini.

Si sta per concludere il 2022, destinato a restare nel cuore di Cristina D’Avena per il traguardo importante che ha raggiunto: i 40 anni di carriera. Un risultato certamente non da tutti, che lei ha deciso di celebrare con un cofanetto contenente i suoi successi più importanti e tanti duetti con numerosi colleghi che hanno accettato subito la sua proposta. Basti pensare, ad esempio, a Lorella Cuccarini, Orietta Berti , Eletta Lamborghini e Cristiano Malgioglio, giusto per fare qualche esempio.

Tutto era iniziato quasi per gioco, quando a poco più di 3 anni era in gara a Lo Zecchino d’Oro, ma da allora il tempo è passato e sono tantissimi i fan che non l’hanno abbandonata e continuano a seguirla partecipando ai suoi live. Non a caso, ai suoi concerti ora sono presenti tanti 30-40enni, che erano bambini quando lei ha iniziato, molti dei quali portano con sé i propri figli.

In occasione della sua presenza nello studio de Le Iene, l’artista ha sottolineato quanto sia orgogliosa di essere ancora nel cuore del pubblico: “Fin da bambina ho sempre cantato. A 3 anni e mezzo ero a Lo Zecchino d’Oro con Il valzer del moscerino e a 17 anni ho cantato la mia prima sigla Bambino Pinocchio” – ha detto nel suo monologo -. Doveva essere un esperimento, ma la mia voce piacque”.

La svolta è poi arrivata con I Puffi, canzone che ancora oggi molti amano canticchiare, ma interpretare le sigle dei cartoni animati non l’ha mai fatta sentire un’artista di secondo piano: “Con la canzone dei Puffi, che fu un grande successo, è iniziata una favola fatta di concerti, di telefilm, di sigle, Kiss Me Licia, Pollon, Mila & Shiro, Occhi di gatto. Le conoscete tutte, e proprio ora so che avete quelle note in testa. Io le ho sempre cantate con orgoglio, ma a un certo punto della mia carriera ho avvertito che molti amici, colleghi, conoscenze del settore consideravano la mia una musica di serie B. E mentre nessuno scommetteva più su di me, ho capito che chi stava davvero scommettendo su me stessa ero proprio io”.

Gli adulti che la apprezzano non dovrebbero quindi, a suo dire, avere alcun timore nell’ammetterlo: “Dopo 40 anni di carriera posso dirlo: ho vinto io perché quelle canzoni per bambini le ho portate nel tempio della grande musica a Sanremo. Con le loro note ho duettato con 40 stimatissimi colleghi”. Cristina D’Avena ha così concluso il suo discorso: “Quando le ascolti si apre una finestra nel passato che tutti teniamo quasi sempre chiusa. Non c’è nulla di cui vergognarsi a ritornare bambini”.

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