Don't say gay: firmata in Florida la legge anti LGBTQ+

Il governatore, Ron DeSantis, ha dato il suo ok alla norma che vieta nelle scuole "la discussione in aula su orientamento sessuale e identità di genere nelle classi primarie o in un modo non appropriato all’età o allo sviluppo per gli studenti". Tantissime le critiche ricevute: dal Presidente Biden sino ai presentatori degli Oscar.

Il governatore della Florida, Ron DeSantis, ha firmato la legge ufficialmente chiamata Diritti dei genitori nell’istruzione. Questa norma però è ormai conosciuta in tutto il mondo con il nome di Don’t say gay, e vieta “la discussione in aula su orientamento sessuale e identità di genere nelle classi primarie o in un modo non appropriato all’età o allo sviluppo per gli studenti”.

“Faremo in modo che i genitori possano mandare i loro figli a scuola per ricevere un’istruzione, non un indottrinamento”, ha detto DeSantis, da un’aula di una scuola a Spring Hill, in Florida, a nord di Tampa. Come si legge sul New York Time sono state tantissime le critiche mosse contro questa legge.

Dalle organizzazioni LGBTQ+ che temono che avrà un effetto agghiacciante tra insegnanti e giovani studenti. Ai lavoratori della Disney, che hanno organizzato scioperi in segno di protesta dopo che il disegno di legge è stato approvato. Lunedì 28 marzo, il giorno della firma, la Disney ha rilasciato anche una dichiarazione in cui condanna la norma ed esorta i legislatori ad abrogarla o i tribunali ad annullarla.

Anche sul palco della 94esima edizione degli Academy Award appena conclusa si è fatta sentire la voce in disaccordo con DeSantis, da parte di molti esponenti del mondo dello spettacolo. I presentatori dell’Oscar Amy Schumer, Regina Hall e Wanda Sykes hanno cantato “gay, gay, gay”, accennando alla legislazione della Florida. Anche il presidente Biden ha criticato la proposta definendola “odiosa”, a ha annunciato che farà di tutto per farla abrogare.

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