Marco Bellavia bullizzato al Grande Fratello Vip. Arrivano le reazioni degli sponsor

Le parole dei concorrenti del Grande Fratello Vip contro Marco Bellavia creano scalpore e indignazione nei telespettatori. Proprio per tutelare la loro immagine, molti sponsor si stanno pubblicamente dissociando da tali comportamenti definiti atti di bullismo

Nelle ultime ore diventano sempre più aspre le critiche al Grande Fratello Vip, sia a causa del comportamento dei coinquilini di Marco Bellavia, sia nei confronti del programma stesso reo di non aver preso fin da subito provvedimenti severi. Molti sponsor stanno infatti abbandonando il programma dissociandosi dai comportamenti tenuti nella casa.
Marco Bellavia è conosciuto da tantissimi per la sua partecipazione a Bim Bum Bam, programma di intrattenimento per bambini e ragazzi negli anni Ottanta e Novanta. Ora la sua carriera è in penombra, è un mental coach e conduce programmi radio.

Marco Bellavia è stato uno dei protagonisti del Grande Fratello Vip di quest’anno, ha però rotto gli equilibri nella casa quando in un momento di difficoltà ha ammesso di avere problemi di depressione e ha trascorso molte ore a piangere. La reazione dei coinquilini è stata definita vergognosa dallo stesso conduttore Alfonso Signorini, infatti, oltre qualcuno, come i giovanissimi Antonella Fierdelisi e Luca Salatino, gli altri lo hanno attaccato come Gegia, Wilma, Ciacci e Ginevra Lamborghini, e isolato. Proprio Ginevra Lamborghini ha avuto la peggio, infatti ha esclamato ” te lo meriti di essere bullizzato”

Questo comportamento ha scatenato la reazione del pubblico che dopo l’espulsione di Ginevra e l’uscita in seguito al televoto di Ciacci, hanno ritenuto comunque vergognosi i comportamenti e blandi i provvedimenti. Forse proprio in seguito a tale reazione del pubblico social, molti sponsor hanno deciso di prendere le distanze e abbandonare il programma. I primi ad abbandonare sono state una nota marca di patatine e una di gelati che si sono soffermati sul fatto che le loro aziende promuovono l’inclusione e non gli atti di bullismo.

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