R. Kelly è colpevole di abusi sessuali (anche su minorenni)

Il cantante, che guidava da oltre due decenni un'organizzazione criminale a Chicago, ora rischia l'ergastolo. Al processo a New York hanno testimoniato 45 persone che hanno raccontato il loro dramma.

Per i tribunale di New York R. Kelly è colpevole di abusi sessuali su giovani e minorenni ed ora rischia l’ergastolo. Il cantante 54enne è stato condannato per nove capi d’imputazione: uno per racket e otto per violazioni del Mann Act, ovvero il traffico di persone per scopi di sfruttamento sessuale. Il processo è durato sei settimane e ha visto alternarsi alla sbarra 45 testimoni, che sono stati cruciali per il verdetto della giuria.

L’interprete del celebre brano I believe I can fly è stato riconosciuto colpevole di aver sfruttato il suo status per attuare un piano il cui scopo era abusare sessualmente di donne, spesso anche minorenni, e uomini, per oltre venti anni. Come riporta la CNN, a testimoniare sono state undici vittime, nove donne e due uomini. Una di loro, Jerhonda Pace, 28, ha dichiarato: “Oggi la mia voce è stata ascoltata”. Aveva solo 16 anni quando R. Kelly abusò di lei. Inoltre, pare anche che Kelly abbia corrotto un impiegato statale per falsificare la carta d’identità dell’allora 15enne Aaliya per poterla sposare, mentre lui ne aveva 27.

Altre notizie arrivano dalla NBC News: un’altra vittima ha affermato che il cantante esercitava una sorta di controllo psicologico su tutte le ragazze, intimidendole e spesso punendole. Punizioni che potevano essere la privazione di cibo o la violenza fisica, a suon di calci e morsi. La gravità e l’orrore dei soprusi a cui sono state sottoposte queste persone vengono espresse perfettamente nel documentario Surviving R. Kelly del 2019, in cui una giovane racconta: “Ero solo una bambina in un mondo di uomini cattivi. Non mi sono mai davvero ripresa”.

Seguici anche su Google News!