Amber Heard e Johnny Depp, al processo spunta l'accusa di "aggressione sessuale"

L'avvocato dell'attrice, durante il processo per diffamazione, ha fatto un'affermazione inedita, che non è mai stata fatta pubblicamente prima. I legali della star di Pirati dei Caraibi, rispondono definendo l'ex moglie "una persona profondamente turbata".

Si erano sposati nel 2015 e un anno dopo avevano già firmato il divorzio: Amber Heard e Johnny Depp, ora sono in tribunale dopo che l’attore ha citato in giudizio l’ex moglie per un editoriale da lei scritto per il Washington Post, in cui affermava di essere sopravvissuta a abusi domestici.

Una battaglia, quella della coppia, che va avanti da anni e ora nel processo che li vede coinvolti gli avvocati dell’attrice fanno una nuova dichiarazione: l’interprete di Pirati dei Caraibi avrebbe aggredito sessualmente Heard mentre era ubriaco, uno degli ultimi mesi del loro matrimonio.

Le affermazioni inedite, non erano mai state fatte pubblicamente prima, e sono state citate in apertura del processo per diffamazione al tribunale della contea di Fairfax in Virginia. Ma gli avvocati di Depp, Ben Chew e Camille Vasquez, hanno prontamente risposto, definendo Heard “una persona profondamente turbata” e non una vittima.

I legali dell’attore, come si legge su Rolling Stone, hanno aggiunto:L’unico referto medico di un infortunio durante la loro relazione è stato quello grave sostenuto dal signor Depp dopo una discussione poco dopo il loro matrimonio, mentre la coppia era in Australia (…) Gli ha lanciato una bottiglia di vodka che gli ha colpito la mano ed è esplosa, recidendogli la punta di un dito”.

Gli avvocati di Depp si sono anche concentrati sui tempi della denuncia di aggressione sessuale di Heard, affermando che l’accusa è stata usata come arma per rafforzare la sua difesa. Ben Rottenborn, legale dell’attrice, invece ha attribuito all’ex marito dell’assistita la colpa della natura salace del processo.

Johnny Depp sostiene che la sua reputazione sia stata offuscata da quando Amber Heard ha scritto degli abusi domestici sul Washington Post, e ha affermato di aver perso ruoli cinematografici, inclusa una redditizia apparizione nel sequel di Pirati dei Caraibi con una paga di 40 milioni dollari. La battaglia legale che va avanti da anni ormai sembra aver messo a dura prova entrambe le parti: anche l’attrice non ha ottenuto ruoli significativi dopo la pellicola Aquaman.

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