Raffaello in mostra con oltre 200 opere alle Scuderie del Quirinale

Dal 5 marzo al 2 giugno si terrà una maxi rassegna sull'urbinate che, assicura il presidente di Ales Scuderie, sarà qualcosa di assolutamente inedito.

Il genio di Raffaello celebrato presso le Scuderie del Quirinale con una mostra dal 5 marzo al 2 giugno 2020 in concomitanza col 500esimo anno dalla morte dell’urbinate.

È la più grande mostra su Raffaello mai realizzata, sicuramente la più impegnativa“, ha assicurato Mario De Simoni, presidente e ad di Ales Scuderie del Quirinale. Promette bene la rassegna dedicata a uno dei più grandi pittori che il mondo abbia mai conosciuto e che ha già venduto oltre 70mila biglietti.

In collaborazione con la Galleria degli Uffizi e altre 52 istituzioni, l’équipe di studiosi e storici dell’arte, su tutti Marzia Faietti e Matteo Lanfranchi, hanno allestito una rassegna mostre che proporrà al grande pubblico più di 200 opere del maestro (spicca il restauro del ritratto di Leone X). Opere che, si dice, rasentano tranquillamente il valore di 4 miliardi di euro.

Raffaello, ritratto di Leone X (1518-1519); Firenze, Gallerie degli Uffizi Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo

Si tratta innanzitutto di un progetto scientifico serratissimo, di una grande opportunità di approfondimento intellettuale, non solo meraviglia per gli occhi, una mostra che farà crescere“, assicura Di Simone. “Mai così tante opere tornate a Roma dalla morte di Raffaello“, conferma al suo fianco il direttore degli Uffizi Eike Schmidt. La rassegna sarà a ritroso, partirà cioè dalla morte di Raffaello e dalla sua tomba monumentale a Roma.

Si è anche deciso per uno sconto del 33% sul prezzo del biglietto per chi ha già potuto saggiare i capolavori agli Uffizi e si recherà alle Scuderie o, viceversa, chi sceglierà la rassegna romana prima di quella fiorentina.

Raffaello: ritratto di Baldassarre Castiglione (1513); Parigi, Musée du Louvre, Département des Peintures © Musée du Louvre, Dist. RMN – Grand Palais / Angèle Dequier
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