Kesha contro Dr. Luke: l'ennesima sconfitta legale per la popstar

Da anni la cantante porta avanti battaglie legali contro il suo produttore per dei presunti abusi. Il 10 marzo, però, la corte di New York ha revocato uno dei pochi vantaggi che Kesha poteva trarre dai processi.

Nel mondo dello spettacolo americano c’è una vicenda che non tarda a tramontare. Si tratta della controversia tra la cantante pop Kesha e il suo produttore Dr. Luke, che dal 2014 vede i due artisti coinvolti in una serie di querele e processi. La prima accusa rivolta a Dr. Luke, all’anagrafe Lukasz Sebastian Gottwald, da parte della cantante è stata di aver abusato di lei sia fisicamente che emotivamente. I due collaborano dal 2005 e le accuse di Kesha, pseudonimo di Kesha Rose Sebert, riguarderebbero gli abusi protratti in più di un decennio da parte del produttore.

Nel 2016 la richiesta di Kesha di rescindere il contratto che la lega professionalmente a Dr. Luke è stata respinta dal giudice. In quell’occasione era stato dichiarato che non vi erano prove evidenti, né dei fatti né del danno irreparabile che questi potevano aver recato alla cantante. A seguito della sentenza, molte cantanti si erano schierate dalla parte della popstar, facendo diventare virale l’hashtag #FreeKesha.

Dr. Luke, dall’altro lato, è stato difeso nei vari processi dagli avvocati della Sony, società proprietaria della sua casa discografica. Nel 2020 la vicenda è tornata a far scalpore, quando Kesha, dopo aver raccontato a Lady Gaga degli abusi subiti da Katy Perry sempre dal produttore, è stata condannata dal giudice per aver diffamato l’uomo. La cantante aveva così fatto ricorso e nel giugno 2021 le era stato assicurato un risarcimento qualora fosse riuscita a dimostrare di non aver diffamato Dr. Luke.

Tuttavia, giovedì 10 marzo la corte dello stato di New York ha deciso unanimemente di revocare la sentenza, affermando che la legge del 2020 da cui Kesha poteva trarre un vantaggio non poteva essere applicata retroattivamente sulla causa con Dr. Luke. Dunque, il produttore non dovrà coprire le spese legali della cantante nemmeno se quest’ultima vincesse nella causa per diffamazione. Inoltre, molte delle accuse fatte da Kesha non verranno prese in considerazione in tribunale perché basate su fatti “troppo vecchi“.

La reazione della cantante non è tardata ad arrivare: Kesha ha postato una foto su Instagram dove nella didascalia scrive:  “Quando non ti è permesso dire niente e comunque non ci sono parole“; intanto, sui social è tornato in tendenza l’hashtag #FreeKesha a sostegno della popstar.

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