
Tisana al tarassaco: proprietà, utilizzi e quando prenderla
Le proprietà e gli utilizzi del tarassaco e alcuni consigli su come e quando assumere la pianta sotto forma di tisana.
Le proprietà e gli utilizzi del tarassaco e alcuni consigli su come e quando assumere la pianta sotto forma di tisana.
Il tarassaco, o dente di leone, è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteracee molto utilizzata nella fitoterapia: il suo utilizzo, infatti, è noto fin dall’antichità specialmente sotto forma di tisana al tarassaco e infuso grazie alle sue principali proprietà antinfiammatorie, disintossicanti, diuretiche e depurative.
Generalmente i principi attivi del Taraxacum officinale sono concentrati nelle radici e nelle foglie, dalle particolari proprietà depurative che sostengono il lavoro del fegato, favorendo quindi l’eliminazione delle scorie accumulate nel proprio organismo: la pianta, infatti, aiuta il lavoro dell’organo e della cistifellea, andando a stimolare l’urina e favorire, così, la sua azione depurativa.
Non sono da scartare nemmeno i suoi fiori gialli, impiegati generalmente per preparare le classiche tisane al tarassaco. Tra gli altri benefici, il tarassaco risulta essere utile per chi possiede un alto livello di colesterolo in quanto aiuta il fegato ad eliminare i grassi in eccesso, andando a stimolare anche le secrezioni di tutte le ghiandole dell’apparato gastroenterico dalla saliva ai succhi gastrici, del pancreas e dell’intestino.
I principali benefici della tisana al tarassaco sono dati dai componenti del fitocomplesso della pianta, tra cui alcoli triterpenici (tarasserolo), flavonoidi (responsabili in parte della sua azione diuretica, che aiuta anche in caso di ritenzione idrica, cellulite e ipertensione), vitamine A, B, C e D e ancora steroli, tarassicina (i principi amari), inulina e sali minerali come calcio e potassio.
Nonostante possieda numerosi effetti benefici per il proprio organismo, per una varietà di disturbi, il tarassaco può avere anche delle controindicazioni: ne viene sconsigliata l’assunzione, infatti, nel caso in cui si soffra di disturbi ulcera peptica, gastrite e reflusso gastroesofageo e, più in generale, patologie che causano acidità di stomaco.
Bisogna fare attenzione, inoltre, ad assumere la pianta insieme a FANS (ovvero i farmaci antinfiammatori non steroidei), diuretici, paracetamolo e acido acetilsalicilico (aspirina), in quanto potrebbe interagire con questi ultimi: sconsigliato, infine, l’assunzione della tisana al tarassaco in caso di calcolosi biliare.
Le tisane al tarassaco possono essere bevute, all’occorrenza, ogni giorno oppure in determinati periodi in cui si vuole disintossicare il proprio organismo, specie durante i cambi di stagione in cui, per aumentare la sua azione, viene consigliato di assumere anche uno stile di vita sano tra alimentazione bilanciata e attività fisica.
Preparare una tisana al tarassaco è semplice: basta versare un cucchiaio raso di radici di tarassaco per una tazza d’acqua, facendole bollire insieme per circa un minuto. Dopo aver spento il fuoco andrà coperto il tutto per non far diffondere le proprietà volatili della radice e lasciare in infusione per altri dieci minuti: dopodiché basterà filtrare il tutto e gustare la propria tisana.
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