Biagio Antonacci: "Non ho mai detto ti amo a mio padre, lui era sempre con me"

Il cantautore ha parlato del padre Paolo, morto nel 2014, al podcast ‘Basement’: “Dopo tre giorni avevo un concerto, ho fatto il funerale e sono partito”.

Biagio Antonacci ha parlato della morte del padre Paolo, scomparso nel 2014 all’età di 79 anni. Ospite al podcast Basement di Gianluca Gazzoli, il cantautore ha svelato di avere alcuni rimpianti: “Io non ho mai detto ‘ti voglio bene’ o ‘ti amo’ a mio padre e quando potevo dirglielo mentre era sul letto di morte, non l’ho fatto”, ha spiegato.

Lui è morto nel 2014 e io, dopo tre giorni, avevo il concerto allo stadio di Bari e dopo sei giorni, avrei fatto San Siro. Io ho fatto il funerale e sono partito. Pensa che potenza ti dà l’assenza della persona che ami perché lì, mentre suonavo, c’erano le lacrime ma c’era anche la potenza, la vera potenza, la trasmissione di qualcosa che lui mi ha dato in quel momento, no?”, ha poi continuato Biagio Antonacci, spiegando come il padre fosse sempre presente per lui. “Quando ho cantato, quando ho fatto cose, mio papà c’era sempre, è sempre venuto con me quando ero più giovane, lui mi seguiva in tour veniva a vedere e mi sgridava a modo suo, non voleva che facessi tardi”.

Io gli dicevo sempre: ‘Papà, ma c’ho 35 anni’. Pensavo di essermi liberato da questo e, invece, lui era ancora lì a dirmi che sarei dovuto andare a dormire prima. Poi, controllava il palco, se era montato bene, sai quella cura che solo i genitori hanno nei confronti dei figli. Ecco, quindi, quando mio padre stava morendo, io avrei voluto dirgli ‘ti amo’ ma mi sentivo qualcosa tipo Fonzie quando doveva chiedere ‘scusa’”, ha poi proseguito, spiegando la difficoltà nell’esprimere i propri sentimenti.

Non volevo dirgli ‘ti voglio bene’ perché non volevo che pensasse che fossero gli ultimi discorsi tra di noi e non volevo che si impaurisse o si chiedesse il perché di questa dichiarazione. Quindi, sono stato zitto e il giorno dopo è morto”, ha poi concluso il cantante.

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