Da Chanel a Louis Vuitton: le boutique di lusso chiudono in Russia

Da Lvmh a Kering, da Hermès fino a Nike e H&M: i grandi gruppi del mercato del luxury globale hanno condiviso la stessa decisione e hanno chiuso i loro negozi a tempo indeterminato.

Pubblicato il 5 marzo 2022
Moda

Le grandi griffe abbandonano la Russia. Lvmh, la più importante multinazionale del lusso, ha deciso di chiudere le sue 124 boutique sparse per il paese sovietico. La notizia è stata riportata dal magazine Wwd: l’azienda ha comunicato che continuerà a pagare gli stipendi ai suoi 3.500 dipendenti nel Paese, ma i negozi hanno abbassato le saracinesche fino a che la guerra non cesserà.

Come Lvmh, anche Kering, al quale fanno capo fra gli altri Gucci, Balenciaga e Bottega Veneta, ha preso la stessa decisione. Stessa cosa per Hermès, che a Mosca ha tre boutique, e per Richemont, gruppo svizzero a cui fanno capo marchi come Cartier, Montblanc e Buccellati.

Alla scelta di chiudere si è unita anche Chanel, che ha affidato a un post su LinkedIn il suo comunicato:

“Date le crescenti preoccupazioni per la situazione, la crescente incertezza e la complessità per operare, Chanel ha deciso di sospendere temporaneamente tutte le sue attività in Russia. Non spediremo più in Russia, chiuderemo le nostre boutique e abbiamo già sospeso l’e-commerce”.

Del gruppo Lvmh fanno parte settanta marchi di alta moda come Christian Dior, Bulgari, DKNY, Fendi, Céline, Guerlain, Marc Jacobs, Givenchy, Kenzo, Loro Piana, e Emilio Pucci. La multinazionale attraverso il suo marchio di punta, Louis Vuitton, ha annunciato la donazione di un milione di euro a Unicef per i bambini della popolazione ucraina, e ne aveva già donato cinque alla Croce rossa internazionale.

Tante altre aziende di moda hanno deciso di mettere uno stop ai propri servizi: Nike, H&M e Asos sono alcuni dei marchi che hanno sospeso l’export verso la Russia e fermato le vendite in tutto il Paese, un’operazione, che secondo gli analisti di Bain&company sentiti da MFF, impatterà sul mercato luxury per almeno 7 miliardi di euro.

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