Elisabeth Moss parla di abusi domestici nel suo nuovo film L'uomo invisibile

L'attrice ha dichiarato di aver imparato molto dal film thriller riguardo agli abusi domestici e ai pregiudizi contro le donne che li denunciano.

Tra tutte le attrici più ambite nel mondo di Hollywood Elisabeth Moss è senz’altro quella che meno si tira indietro quando c’è da calarsi in una parte difficile, ad alto potenziale drammatico e in cui ci sono forti dose di violenza psicologica e fisica. Basti pensare a The Handmaid’s Tale, per esempio, o al suo ultimo film, una rivisitazione thriller del classico L’uomo invisibile.

E infatti il remake del racconto di HG Wells ha come personaggio principale Cecilia, una donna vittima di abusi domestici che riesce a scappare dalla casa che condivide con il suo violento ex, uno scienziato brillante ma violento e manipolatore, che dopo essere stato abbandonato si suicida.

Trovato rifugio presso un amico, la donna scopre di essere l’unica erede designata dall’ex, ma a una condizione: che non venga mai dichiarata mentalmente instabile. Convinta che ci sia qualcosa sotto, e che l’uomo non sia affatto morto come ha fatto credere, Cecilia inizia a manifestare segni di ansia e di grande preoccupazione, ma per gli amici e i famigliari si tratta solo di stress post-traumatico.

Proprio il fatto che le persone più vicine facciano fatica a crederle è uno dei punti più forti della metafora che porta avanti il film: quella di un manipolatore psicologico ed emotivo insospettabili, e dunque invisibile. Una riscrittura molto adatta a questi tempi di #MeToo, durante i quali si parla finalmente di mascolinità tossica, abusi e relazioni co-dipendenti.

La Moss ha svelato di aver imparato molto durante la lavorazione: “C’è un fraintendimento per il quale le donne che hanno questo tipo di legami non sarebbero intelligenti o forti. Persino io ero affetta da questo pregiudizio: ‘perché non ne esce, perché si mette in quella situazione?’ Non è così semplice, ed è un pregiudizio molto comune“.

L’attrice ha svelato che il sospetto pubblico nei confronti delle donne che denunciano abusi è qualcosa che la disturba profondamente: “È parte delle ragione per cui le donne non sono riuscite a parlare di questi fatti, fino a poco tempo fa. Perché abbiamo sempre avuto l’impressione che non saremmo state credute. Ma è così importante creare uno spazio sicuro per qualcuno, un amico, un collega, un membro della famiglia, affinché possa parlare di quello che è successo loro.”

Seguici anche su Google News!