Giorgio Armani svela il nuovo calendario delle sfilate per il 2020

Il leggendario stilista ha criticato fortemente un'industria come quella dell'alta moda che si basa sempre più sull'acquisto compulsivo e superfluo.

Tra i tanti settori interessati dal fermo imposto dalla pandemia da Coronavirus, quello dell’alta moda è sicuramente uno dei più in vista. Tuttavia, in vista delle recenti riaperture, i principali protagonisti di questo mondo stanno iniziando a riorganizzarsi. Tra questi Giorgio Armani, il quale ha già annunciato il calendario delle sfilate che si svolgeranno nel 2020 e 2021, imprevisti a parte.

Bisogna infatti considerare che il leader del grande gruppo aveva voluto lanciare un segnale forte qualche settimana fa, una sorta di appello al rinnovamento della filiera produttiva: “Io non voglio più lavorare così, è immorale. È tempo di togliere il superfluo e ridefinire i tempi”.

Nessuna fretta di tornare ad apparire, dunque, come ci fa comprendere la decisione di presentare le nuove collezioni Giorgio Armani ed Emporio Armani, uomo e donna, a settembre di quest’anno, in quel di Milano. Le modalità non sono ancora state comunicate, ma di sicuro verranno prese tutte le misure cautelative ancora in vigore dopo l’estate.

Una scelta in controtendenza rispetto al rivale Saint Laurent, che dal canto suo ha preferito la strada della riflessione, cancellando tutti gli eventi in passerella per l’intero 2020; ma anche rispetto alla Camera Nazionale della Moda Italiana, che a metà luglio 2020, dal 14 al 17, lancerà la prima edizione della Milano Digital Fashion Week, esperimento per rilanciare il settore servendosi delle tecnologie più avanzate.

Bisognerà però aspettare gennaio 2021 per poter assistere alla sfilata Armani Privé. La collezione che sfilerà a Palazzo Orsini, storica sede sita in via Borgonuovo, sempre a Milano, inaugurerà la strada della non-stagionalità: saranno infatti presentati capi per l’inverno e per l’estate, senza distinzioni.

Lo stilista ha fatto sapere che da giugno di quest’anno verrà messo a disposizione dei clienti un servizio on-demand, per così dire: “un ampio repertorio di modelli, attuali e delle precedenti collezioni, saranno proposti e rivisti in base ai tessuti scelti e alle modifiche richieste. Gli abiti saranno poi presentati su appuntamento, come già avviene nel corso dell’anno in atelier”.

Insomma, un’idea di moda e di eleganza, quella sostenuta da Armani, che sfida le attuali convenzioni basate sul guadagno facile e sul soddisfacimento di desideri superflui. Lo stilista aveva infatti scritto di voler realizzare capi che “suggeriscano un unico modo di acquistarli: che durino nel tempo“, definendo contestualmente assurda la frenesia dell’acquisto compulsivo che porta ad avere “durante il pieno inverno, in boutique, i vestito di lino e durante estate i cappotti di alpaca“.

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