Green Pass e 15 ottobre: allerta su tamponi, trasporti e piano sicurezza

A poche ore dall'entrata in vigore dell'obbligo di certificazione verde per tutti i lavoratori italiani, si teme per i rifornimenti a negozi e supermercati, manifestazioni violente e scioperi. A preoccupare anche il sovraccarico delle farmacie per la richiesta di test antigenici.

Dal 15 ottobre il Green Pass sarà obbligatorio per tutti i lavoratori italiani. Il controllo della certificazione verde spetta al datore di lavoro e la sanzione prevista per chi non ne è in possesso va da un minimo di 600 ad un massimo di 1.500 euro. A poche ore dall’entrata in vigore del decreto, però, continuano a persistere alcuni dubbi, sia per quanto riguarda l’effettiva modalità dei controlli sia per quanto concerne la disponibilità dei tamponi per i non vaccinati. Si teme, infatti, che vi sia un sovraccarico di richieste di test alle farmacie.

E non è tutto. A preoccupare sono anche gli scioperi e i blocchi delle categorie produttive, come quelli degli operatori portuali, che a partire da Trieste, minacciano chiusure e manifestazioni. Ma vediamo quali sono, nello specifico, dati e criticità.

Allerta sui tamponi

Secondo gli ultimi numeri a disposizione, per permettere ai lavoratori non vaccinati di ottenere il Green Pass ci sarà bisogno di effettuare un milione di test antigenici rapidi al giorno, più del triplo di quelli che si effettuano ad oggi. E un primo esempio è dato dal Friuli Venezia Giulia, dove l’imposizione dell’obbligo del Green Pass in ambito lavorativo ha causato il sovraccarico delle farmacie della regione. I lavoratori sprovvisti della certificazione verde si sono affrettati a prenotare i test e ora sembra non ci sia un posto libero per un test antigenico rapido fino a fine novembre.

Il blocco dei trasporti 

Camionisti, braccianti agricoli, operatori portuali. In queste categorie la presenza di persone sprovviste di Green Pass aumenta significativamente. Di questo gruppo, poi, fanno parte anche molti lavoratori stranieri – in particolare dell’Est Europa ma anche di Asia, Africa e Sudamerica -, spesso non vaccinati o vaccinati con Sputnik, che non è riconosciuto dall’Ema e che quindi non è valido per ottenere la certificazione. Tra i settori che preoccupano di più le autorità, c’è quello degli autotrasporti e si teme soprattutto per i rifornimenti di negozi e supermercati. Il 90% delle merci nel nostro Paese, del resto, entra in circolazione attraverso i mezzi guidati da circa 350mila lavoratori.  Stesso discorso per il trasporto pubblico. Secondo stime recenti, circa il 10-20% dei lavoratori del settore non sarebbe immunizzato contro il Covid. Dal 15 ottobre, dunque, potrebbero esserci disagi alla circolazione, soprattutto nelle grandi città, come Roma.

Le manifestazioni

Manifestazioni violente, scontri, scioperi. Il Viminale teme per la sicurezza pubblica, tanto che l’indicazione data è quella di tenere i cortei lontani dai luoghi a rischio. Le manifestazioni, ad esempio, dopo i disordini dell’ultimo raduno, non potranno svolgersi nel centro di Roma. Per sicurezza, inoltre, si è deciso di schierare le forze dell’ordine. Migliaia di uomini per blindare le sedi istituzionali anche sabato, in piazza San Giovanni, dove sono previste almeno ventimila persone a manifestare con la Cgil.

Seguici anche su Google News!