Maria Grazia Cucinotta: la rabbia per i tentati sbarchi a Messina

L'attrice 51enne è intervenuta ai microfoni di Un giorno da pecora chiedendo al pubblico di rispettare le normative del governo.

In questo periodo di quarantena, di emergenza nazionale e mondiale a causa del Coronavirus è molto facile avere i nervi a fior di pelle. Ma forse la rabbia di Maria Grazia Cucinotta mostrata durante un intervento radiofonico a Un giorno da pecora non è soltanto una reazione epidermica.

L’attrice infatti, ospite dei microfoni di Rai Radio 1, ha stigmatizzato tutte le persone che nelle ultime ore hanno tentato di prendere un traghetto per attraversare lo stretto di Messina allo scopo di arrivare in Sicilia. In contrasto evidente con la normativa, indispensabile per fermare il contagio, che proibisce il movimento tra Comune e Comune, o comunque al di fuori di quello di residenza, se non per scopi di assoluta necessità.

La produttrice è stata molto chiara nelle sue esternazioni, provocate dal resoconto fattole da un parente stretto: “Consiglio a tutti vivamente di stare a casa. Oggi mi ha chiamato mia sorella da Messina e mi ha detto che sono sbarcate non so quante automobili provenienti dal Nord: vedo che la gente minch*** resterà sempre minc***“.

Ma l’invettiva non è finita qua: “Almeno restassero tappati dentro le loro case, il problema grosso è che questi vanno in giro“, ha voluto aggiungere Maria Grazia, molto scossa dall’avvenimento che può mettere a rischio la salute pubblica.

Di recente la Cucinotta era stata testimonial di una campagna di sensibilizzazione lanciata da un noto giornale italiano, che aveva come scopo il rispetto dei decreti emanati dal governo e un particolare focus sulla sua città natale, Messina: “In questo momento è importante essere tutti uniti. Rispettiamo le regole e stiamo a casa questo è il primo passo per sconfiggere il virus, se stiamo a casa evitiamo di infettarci e trasmettere il virus ai nostri familiari. Infrangere le regole ti può far sentire figo, ma nella realtà sei solo un cretino che mette a rischio vite umane.”

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