Novaya Gazeta, la testata del Nobel Dmitry Muratov, sospende le pubblicazioni

Il giornale, che sin dalla sua fondazione si batte contro le politiche del regime di Mosca, è stato costretto dall'agenzia di Stato Roskomnadzor a chiudere fino alla fine del conflitto tra Russia e Ucraina.

La stretta della Russia sui media indipendenti non accenna a fermarsi. Dopo essersi già scontrati con il Cremlino in diverse occasioni, la testata russa Novaya Gazeta è stata costretta a sospendere le attività “fino alla fine dell’operazione speciale sul territorio dell’Ucraina” (il modo in cui è stato imposto dalle autorità russe di parlare dell’invasione), mettendo in pausa le pubblicazioni sia cartacee che online.

Il comunicato arriva direttamente dalla redazione del giornale. La Novaya Gazeta è famosa per essere sempre stata, sin dalla sua fondazione nel 1993, una testata dissidente rispetto al governo di Vladimir Putin. Già alla fine degli anni ’90 aveva ospitato gli articoli di Anna Politkovskaja, giornalista assassinata nel 2006 in prima linea nel denunciare le politiche del governo russo. Caporedattore allo scoppiare del conflitto tra Russia e Ucraina è poi il premio Nobel per la Pace Dmitry Muratov, che molto si sta battendo per sensibilizzare i suoi concittadini sulla guerra in corso.

Sin dal 24 febbraio, giorno dell’invasione russa in Ucraina, la Novaya Gazeta si è posta contro le decisioni del regime di Mosca. Quando la giornalista Marina Ovsyannikova si era esposta per denunciare la guerra in Ucraina ed era stata arrestata per questo, la testata aveva subito preso posizione in sua difesa, pubblicando un tweet velatamente critico nei confronti del Cremlino. E per questo, il 28 marzo è arrivato un altro avviso dal Roskomnadzor, l’agenzia di Stato che “sorveglia” l’informazione russa, obbligando la testata a sospendere l’attività.

“Abbiamo ricevuto un altro avviso da Roskomnadzor. Di conseguenza, sospendiamo la pubblicazione del giornale sul sito Web, nelle reti e sulla carta – fino alla fine della ‘operazione speciale sul territorio dell’Ucraina’. Cordiali saluti, i redattori di Novaya Gazeta.”

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