Dopo l'Ungheria, anche in Romania arriva una legge contro la "propaganda LGBTQ+"

La proposta, ispirata anche alla legislazione russa, andrebbe a modificare la normativa sulla "tutela e promozione dei diritti del fanciullo", per impedire che i minori siano influenzati dalla "ideologia gay".

I diritti e le condizioni di vita della comunità LGBTQ+ nel mondo si stanno deteriorando sempre più. Sull’onda della tanto citata legge “Don’t Say Gay” della Florida, anche la Romania sta per far passare una legge contro la cosiddetta “propaganda gay“.

Insieme a Polonia, Bulgaria, Lettonia, Lituania e Slovacchia, la Romania è uno dei sei paesi europei a non avere ancora, nel 2022, una legge sulle unioni civili o sulle coppie di fatto. Il Paese, però, dall’inizio del millennio ha compiuto passi importanti in tema di diritti per la comunità LGBTQ+, tanto che nel 2006 Human Rights Watch l’ha nominata tra i cinque paesi del mondo che avevano compiuto “progressi esemplari nella lotta contro gli abusi dei diritti basati sull’orientamento sessuale o l’identità di genere“. Inoltre, nel maggio 2021 il Senato rumeno aveva adottato la “Strategia sull’uguaglianza per le persone LGBTQ+ 2020-2025“, su comunicazione della Commissione europea.

Adesso, però, la Romania sembra aver fatto un passo indietro. Già nel 2021 una coalizione di partiti di destra aveva presentato un disegno di legge che proteggesse i minori dalla “propaganda gay” e “ideologia LGBTQ+”, ispirandosi al decreto della vicina Ungheria che aveva proibito la vendita di libri con “contenuti LGBTQ+” ai più giovani. La proposta proviene dall’Unione Democratica Magiara di Romania (UDMR), partito di maggioranza, e dall’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR), partito di estrema destra, il cui presidente George Simion è molto legato al primo ministro ungherese Viktor Orban.

La coalizione a favore ha dichiarato di proporre questa legge per “tutelare i valori della famiglia“. Dopo essere passato in Senato, il disegno deve ora essere approvato dalla Camera bassa rumena. Quello che prevede si avvicina di molto sia al decreto ungherese che alla legge russa sempre in merito alla “propaganda sull’omosessualità”. La proposta vorrebbe dunque modificare la legge sulla “tutela e promozione dei diritti del fanciullo”, introducendo nella normativa il divieto di “diffusione con qualsiasi mezzo di contenuti sulla deviazione dal sesso biologico o divulgazione del cambio di sesso od omosessualità”.

In un contesto internazionale dove la Russia, da sempre contro i diritti della comunità arcobaleno, sta cercando di acquisire più potere e più influenza internazionale, la proposta arrivata al governo della Romania rischia di spingere il paese verso retoriche pericolose. L’account ufficiale di MozaiQ, associazione rumena in difesa dei diritti LGBTQ+, ha infatti dichiarato:

Chiediamo alla Camera dei Deputati di dar prova di responsabilità e buon senso e di respingere qualsiasi proposta legislativa volta a demonizzare ed emarginare la comunità LGBTQ+. Nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina, riteniamo che l’adozione di tale legislazione putinista in Romania alimenterebbe la propaganda russa e le campagne di disinformazione provenienti da Mosca.”

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