Siccità: i fedeli italiani in preghiera per invocare la pioggia

Il problema riguarda praticamente tutta Italia: in tanti Comuni della nostra Penisola si è deciso di rivolgersi a Dio affinché la situazione possa parzialmente attenuarsi.

L’estate 2022 è destinata a essere ricordata non solo come una delle più calde, ma anche perché si è dovuto far fronte alla siccità. Questo ha spinto diverse amministrazioni comunali a intervenire e a proibire, o almeno a ridurre, azioni come potevano sembrare “normali”. Rientrano tra i divieti, ad esempio, bagnare il giardino o lavare la macchina.

Non solo, a Castenaso, in provincia di Bologna, il sindaco Carlo Gubellini è arrivato addirittura a proibire ai parrucchieri di fare il doppio shampoo ai clienti. Molti cittadini si sono così rivolti a negozi situati in altri paesi.

Come risolvere il problema? Diversi fedeli hanno deciso di affidarsi a Dio nella speranza di essere ascoltati e di vedere così la pioggia arrivare al più presto.

Questo è quanto accaduto, ad esempio, a Brancere, frazione di Stagno Lombardo, situato a due passi dal Po. Qui un gruppo di credenti ha recitato il rosario davanti alla “santella”, un particolare tipo di edicola votiva diffusa in Lombardia. A Pieve del Cairo (Pavia), invece, è stata organizzata una processione con il crocifisso ligneo del 1700 che campeggia nella chiesa della Confraternita. Una decisione destinata a restare nella storia. In genere il gesto viene ripetuto solo cinque volte ogni duecento anni.

La situazione è considerata grave anche perché non va meglio nel resto della Penisola. A Firenze è intervenuto l’arcivescovo Giuseppe Betori, che si è rivolto ai sacerdoti per spingerli a recitare l’orazione per la pioggia nelle celebrazioni. Il suo esempio è stato seguito dal vescovo di Rimini Francesco Lambiasi, che ha chiesto di pregare durante le Messe.

Nemmeno al Sud va meglio, anzi. Quattro vescovi delle diocesi molisane hanno istituito nella giornata di domenica 3 luglio 2022 un momento di preghiera affinché la siccità possa terminare al più presto “come segno di vicinanza e solidarietà a tutti gli operatori e alle loro famiglie”. Se questo dovesse accadere, a beneficiarne potrà essere anche la nostra economia. “Serve aprirsi alla speranza e alla sua intercessione. Questo affinché possa presto arrivare una pioggia ristoratrice nei campi, donando serenità e fiducia a tutti coloro che sono impegnati nella fatica quotidiana” – si legge nella nota diffusa dai religiosi.

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