Addio a Wilbur Smith: il signore dell'avventura aveva 88 anni

Ha scritto 49 libri e ha venduto 140 milioni di copie in tutto il mondo. L'annuncio della sua morte è comparso sul suo sito ufficiale: "Se n'è andato in modo inaspettato dopo una mattinata di lettura e scrittura".

Wilbur Smith, uno degli scrittori più famosi al mondo, è morto sabato 13 novembre 2021 a Cape Town, in Sudafrica. Considerato a livello globale il signore dell’avventura, “Se n’è andato in modo inaspettato, dopo una mattinata di lettura e scrittura, con al fianco la moglie Niso”, come si legge sul suo sito ufficiale.

Autore di 49 libri, ha venduto 140 milioni di copie in tutto il Pianeta. Tradotti in più di 30 lingue e molto apprezzati in Italia, i best seller di Smith raccontano grandi storie di avventura e lunghe saghe familiari. La sua serie più venduta Courtney, è la più lunga nella storia dell’editoria: racconta le avventure della famiglia Courtney in tutto il mondo, attraversando generazioni e i periodi critici dell’Africa coloniale, passando dalla guerra civile americana, all’era dell’apartheid in Sudafrica.

Smith è morto nella sua casa di Città del Capo, dove viveva con la sua quarta moglie. Nato nel 1933 in quello che allora era il protettorato britannico della Rhodesia Settentrionale, oggi stato dello Zambia, studiò alla Natal and Rhodes University, conseguendo la laurea in Scienze commerciali nel 1954. Passò l’infanzia e l’adolescenza nel ranch del padre, dove visse momenti molto avventurosi: a 13 anni uccise un leone che minacciava il bestiame.

Wilbur Smith è stato sposato quattro volte. La prima con Juliette Sabert nel 1964, poi Anne, da cui ebbe due figli, Shaun e Christian e nel 1971 con Danielle Antoniette Thomas, anch’essa scrittrice, che è stata la maggiore ispirazione di molti romanzi dell’autore, morta di tumore al cervello nel 1999. La quarta moglie si chiama Mokhiniso. A lei sono dedicate le ultime parole dello scrittore. Nelle prime pagine del suo ultimo romanzo si legge: “Hai guarito il mio cuore e mi hai donato la forza di un esercito. Grazie per avermi spinto a diventare il miglior scrittore possibile”.

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