
L'erede principale di Karl Lagerfeld è Baptiste Giabiconi
Il modello trentenne non ha rivelato né la cifra che gli spetterà né il nome ...
Creato nel 1926 da Mademoiselle, il little black dress negli anni non ha perso un pizzico del suo glamour. Ripercorriamo la sua storia.
A Coco Chanel si deve una pietra miliare della storia della moda: il tubino nero. Mademoiselle riuscì a fare del petit noir un autentico best seller, legato per sempre al suo nome; elegante ma non vistoso, 93 anni il primo ottobre 2019, questo abito ha un’età che porta con indubbia nonchalance.
Vogue America, mostrando al mondo nel 1926 il modello originario, semplice e perfetto, profetizzò: “Questa è la Ford dei vestiti…“, il modello destinato a diventare una sorta di uniforme per le donne di tutto il mondo.
Chanel era riuscita a creare un abito versatile, comodo e pratico da indossare, in grado di far sentire a proprio agio le donne.
Scemarello lo chiamava la giornalista Camilla Cederna a sottolineare come fosse passe-partout per tutte le occasioni per la signora della Milano Bene: bastavano un giro di perle e una slingback ai piedi per un outfit perfetto.
Linea scivolata, tessuto morbido (originariamente jersey o gabardine), silhouette rigorosa ed essenziale, sono state le caratteristiche che hanno fatto innamorare del tubino nero le dive come le donne comuni, travalicando epoche, resistendo a mood e tendenze, affermandosi come vessillo di stile ed eleganza.
A trasformare il little black dress in un’icona, simbolo di raffinatezza e grazia, fu soprattutto la creazione Haute Couture firmata da Givenchy nel 1961 per Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany.
Dopo di lei, molte altre star l’hanno scelto come capo per eccellenza, declinandolo in modelli di volta in volta più affini alle proprie inclinazioni e al proprio fisico, da Marilyn Monroe ad Ava Gardner, da Lauren Bacall a Brigitte Bardot. Indimenticabile, il super sexy tubino nero con spacchi e spille da balia di Versace indossato da Liz Hurley nel 1994 alla premiere di Quattro matrimoni e un funerale.
Gli stilisti negli anni lo hanno riproposto di collezione in collezione, variando tessuti e modelli, accorciandolo, allungandolo, stringendolo o allargandolo.
Nel 2013, l’olandese Iris Van Herpen, tra le stilisti più promettenti del nuovo panorama, manda in passerella il primo tubino realizzato con la stampante 3D.
Oggi come ieri, il tubino nero è tra gli abiti must have del guardaroba: è l’abito che salva sempre quando non si sa che cosa indossare, quello che più di ogni altro fa sentire a proprio agio in ogni situazione. Lo scemarello di Mademoiselle che ha superato il passare del tempo: “le mode passano, lo stile resta“, ça va sans dire…
Se vuoi aggiornamenti su Abbigliamento, Moda inserisci la tua email nel box qui sotto:
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
La tua iscrizione è andata a buon fine. Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali:
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Il modello trentenne non ha rivelato né la cifra che gli spetterà né il nome ...
Da Chanel, Dior e Nars le proposte più belle con i prodotti della primavera a ...
È la prima volta che l'attrice francese presta la sua immagine ad una fragranza
Le proposte più cool, che riproducono con gli smalti loghi, stilemi e pattern dei brand ...
Al Grand Palais di Parigi, dove ha ricostruito i giardini dell'abbazia di Aubazine, Virginie Viard ...
Il brand ha rilasciato i primi scatti della nuova campagna e il dietro le quinte.
Al Grand Palais di Parigi Virginie Viard ricostruisce gli interni di 31 rue Cambon e ...
Pronte a brillare con il make-up creato per le feste dalle case cosmetiche blasonate?
Tra i tetti di Parigi sfilano il tweed, le camelie e i tailleur secondo l'estro ...
Dalla creazione di Mademoiselle del 1957 fino ai modelli disegnati da Karl Lagerfeld (e oltre...).