Su Discovery+ arriva il documentario Controlling Britney Spears

Un'inchiesta in cui emergono nuovi dettagli sulla lunga tutela legale che il padre ha esercitato sulla cantante per 13 anni, disponibile dal 17 ottobre sulla piattaforma streaming.

A poche settimane dall’udienza che ha ufficialmente liberato Britney Spears dalla custodia legale del padre, il 17 ottobre è sbarcato su Discovery+ Controlling Britney Spears, un documentario che racconta la storia della conservatorship che Jamie ha esercitato sulla figlia per ben 13 anni. La docu-inchiesta ha gli stessi produttori di Framing Britney Spears, uscito nel febbraio 2021 per il ci­clo te­le­vi­si­vo The New York Ti­mes Pre­sen­ts.

Il nuovo documentario ripercorre l’esperienza della pop star nei lunghi anni in cui il padre l’ha tenuta sotto stretto controllo in ogni aspetto della sua vita quotidiana. Un’inchiesta in cui emergono dettagli inquietanti di una tutela legale che si è trasformata in un vero e proprio regime di sorveglianza da parte di James “Jamie” Spears, che ha privato la figlia di ogni libertà personale. A testimoniare questo abuso di potere, gli interventi di alcune delle persone che sono state più vicine a Brit negli ultimi anni, come ad esempio la sua storica as­si­sten­te Fe­li­cia Cu­lot­ta, l’ex tour ma­na­ger Dan Geor­ge, o l’ex capo del­la si­cu­rez­za Alex Vla­sov.

Quest’ultimo, in particolare, racconta di come il padre avesse il totale controllo della vita della pop star: nel film si parla di come Britney avesse il telefono sotto sorveglianza, o di come ogni suo movimento fosse seguito tramite pedinamenti o cimici sparse per tutta la sua casa. O, ancora, di come la cantante ricevesse quotidianamente minacce e intimidazioni da parte di chi la teneva sotto custodia, tanto da non permetterle nemmeno di uscire da sola per fare shopping.

Dalle interviste e dalle testimonianze presenti nel documentario, poi, emergono fatti ancora più gravi. Come, per esempio, che il padre abbia consapevolmente isolato Brit da tutti i suoi amici e dagli affetti più cari, che decidesse per lei gli psicofarmaci che doveva assumere, o che non le permettesse di vedere i suoi figli senza ricevere la minaccia di non poterli mai più incontrare. Tutto ciò è venuto alla luce anche grazie al movimento #FreeBritney, fondato dai suoi fan per denunciare i continui abusi di cui la cantante era vittima quotidianamente.

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