Fiordaliso: "Non sono stata una brava madre per mio figlio"

Ospite a Verissimo, la cantante ammette quanto sia stato difficile diventare mamma a 15 anni, per questo non nasconde di avere qualche rimpianto per essere stata a volte lontana.

L’esperienza al Grande Fratello si è da poco conclusa per Fiordaliso, che ha deciso in maniera volontaria di lasciare il reality perché si sentiva ormai stanca e senza stimoli dopo ben cinque mesi dall’inizio di questa esperienza. La cantante è riuscita a farsi apprezzare dalla maggior parte dei concorrenti, che la chiamavano amorevolmente “zia“, a conferma del rapporto di fiducia che è riuscita a instaurare.

Accettare di partecipare al programma è stato per lei molto importante, soprattutto perché sentiva il bisogno di staccare dopo un periodo pesante che si è trovata a vivere, in seguito alla scomparsa del papà, avvenuto a poca distanza dalla perdita della mamma, morta a causa del Covid.

“Papà viveva a casa mia – ha raccontato a Silvia Toffanin, ospite di VerissimoPer fortuna se n’è andato in pochi mesi. Aveva una cosa brutta, ma a 93 anni cosa fai? Se n’è andato molto dolcemente, non se n’è neanche accorto. O forse sì ma non ce l’ha voluto dire. Non l’ho lasciato un attimo, e questa cosa mi porta molta serenità, contrariamente a quanto è successo con mia madre, morta da sola di Covid. Grazie all’esperienza di mia madre, io mio padre non l’ho mai abbandonato”.

Dire addio al genitore è stato doloroso, anche se lei in accordo con i suoi fratelli ha deciso di fare qualcosa di speciale per rendergli omaggio: “Quando se n’è andato gli abbiamo fatto una festa. Al suo funerale abbiamo messo ‘L’ultimo dei Mohicani’ perché lui era l’ultimo dei suoi fratelli – ha detto ancora – Non abbiamo pianto. Eravamo vicini a lui ma con serenità. Purtroppo però non possiamo vivere per sempre. Mio padre era un grande lavoratore. Mi ha insegnato a lavorare e stare vicino alla famiglia”.

Il rapporto tra Fiordaliso e il padre non è però sempre stato dei più semplici, soprattutto perché lui aveva faticato ad accettare la sua gravidanza, avuta quando era ancora minorenne: “Quando ho partorito a 15 anni mio padre mi ha cacciata di casa. Sono tornata solo quando mi sono lasciata con il padre di mio figlio. Ci ho messo molto a perdonarlo”.

A distanza di tempo, l’interprete di Non voglio mica la luna riesce a essere autocritica ed è convinta di non essere stata sempre una brava mamma con il suo primogenito: “Ho la sindrome della mamma che lavora. Non penso di essere stata una brava madre. Ero presente per i momenti importanti, ma nella quotidianità non c’ero. Mio figlio non mi ha mai detto nulla, ma io mi metto sempre in discussione. Ora sogno di portare mia nipote in giro per il mondo. Me la porterò ovunque” – ha concluso.

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