Jerry Calà dopo l'infarto: "Ho temuto di morire, so che devo rallentare"

L'attore è stato colpito da malore mentre si trovava a Napoli per girare il suo ultimo film Chi ha rapito Jerry Calà: ora sta meglio, ma è pronto a prendersi una pausa dal lavoro.

Lo spavento è stato fortissimo, ma la velocità con cui è stato soccorso e operato hanno permesso a Jerry Calà di guardare a quello che è accaduto negli ultimi giorni come a un pericolo scampato. L’attore, infatti, ha avuto un infarto ed è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza, ma a distanza di una settimana ha potuto fare ritorno nella sua casa di Verona e si sente finalmente meglio.

Tutto si è svolto a Napoli, dove si trovava per girare il suo nuovo film, Chi ha rapito Jerry Calà, dove ha avuto ha avuto un dolore improvviso, che ha capito fosse importante non sottovalutare: “Ero da solo in hotel, avevo cenato in camera e ho sentito un forte dolore al petto – ha detto in un’intervista al Corriere della SeraHo pensato che era colpa del freddo che avevo preso in Molise, dove avevamo girato alcune scene, o del cibo. Ho iniziato ad avere sudori freddi e quindi ho chiamato il 118. Sono arrivati in pochissimo tempo”.

Nell’arco di pochi minuti è stato trasferito alla Clinica Mediterranea, dove i medici in servizio hanno capito fosse necessario non perdere tempo. Lui non può che essere loro riconoscente: “Ringrazio ogni singola persona in quelle stanze di ospedale che si è presa cura di me. Molti sono cresciuti con i miei film”.

Le emozioni provate sono state contrastanti tra loro, ma ora che il peggio è passato lui non ha paura di ammettere di avere pensato ai suoi cari e a quello che avrebbero provato se non tutto fosse andato nel modo migliore: “È stato un mix di sensazioni che non avevo mai sperimentato prima: ho avuto paura di morire, pensavo al dolore che avrebbe provato la mia famiglia, temevo che mi avrebbero aperto in due, squartato”.

Almeno per ora lui vuole prendersi del tempo per sé per recuperare la condizione fisica, poco importa se questo significherà rinviare il momento dell’uscita del film: “Mai titolo fu più profetico, e se fosse andata male avrei voluto come sottotitolo “lo ha rapito il buon Dio”. Non ho fretta di tornare a girare e lavorare. Questa batosta a 71 anni mi ha fatto capire che devo allentare un po’”.

Jerry Calà non ha esitato a dire la sua anche su quanto accaduto sui social nel periodo in cui lui era ricoverato. Diversi utenti hanno dato la colpa dell’accaduto al vaccino contro il Covid ed è per questo che non ha potuto stare in silenzio ritenendo queste parole decisamente fuori luogo e poco rispettose: “Ho ripreso a leggere i social: mi scrivono giovani e non, felici che sia ancora qui. Dagli States, dall’Australia, da ovunque: tiè a chi mi ha augurato del male! Perché ci sono anche questi: è incredibile che nel 2023 dopo quello che abbiamo passato in questi anni, con una guerra in corso, ci sia ancora chi ti augura la morte, e senza nemmeno conoscerti. Mi dispiace molto che non ci sia una legge che riesca ad arginare questi comportamenti, a sanzionare chi usa i social solo per dare sfogo alla violenza che ha dentro” – ha concluso.

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