Julia, la cecchina ucraina: "I russi sono tanti come gli orchi nei videogiochi"

La donna, madre di tre figli, combatte in prima linea per difendere il suo Paese dall'invasione di Putin. E ha parlato dell'esercito nemico: "Più ne eliminiamo più ne arrivano. Ma appena possono disertano. Fanno pena".

Soltanto pochi giorni prima dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, sosteneva che un’invasione armata da parte di Putin non sarebbe mai stata possibile. Ma ora Julia (non si conosce il nome), la migliore cecchina dell’esercito ucraino, ha dovuto ricredersi. E appena due giorni dopo l’invasione era già in prima linea a combattere.

Soprannominata Bilka (scoiattolo), la donna, madre di tre figli, si è raccontata in un’intervista al Corriere della Sera. Il suo è un ritratto onesto e crudo della guerra che sta devastando il suo Paese, ma anche dell’esercito nemico. È partita per il Donbass insieme al marito, lasciando i bambini con i nonni. “Hanno paura, ma sono orgogliosi”, ha detto. Julia ha parlato di come la guerra che sta combattendo sia profondamente diversa da quella del 2014, durante la crisi della Crimea:

È proprio diversa. Non per le armi o cosa, ma per la quantità di scontri. Loro hanno tantissimi soldati. Più ne eliminiamo e più ne arrivano. Sono come gli orchi nei videogiochi dei miei figli”.

Nonostante l’esercito ucraino sia ben fornito di armi e munizioni, come ha raccontato la stessa cecchina, si trova in difficoltà per l’enorme numero di soldati russi che deve affrontare, ma anche per la mancanza di aerei. Ma anche i nemici, seppur superiori in numero, hanno le proprie difficoltà da superare; soprattutto a livello di morale:

“Hai presente un gran signore dopo che è stato rapinato? Ha il cappotto, ma è strappato. Il portafoglio, ma è vuoto. Il cappello ammaccato. Ecco l’armata russa mi dà l’impressione di essere stata appena rapinata. Non hanno neanche le uniformi in ordine. Non riescono nemmeno a riparare una ruota bucata perché gli manca il camion officina e quando c’è non ha i pezzi di ricambio. Dev’esserci stato un mangia-mangia colossale. Il risultato è che i soldatini in prima linea sono demoralizzati, impauriti. Appena possono disertano. Scappano o si danno prigionieri. […] Fanno pena poveretti”.

Ma non tutti i soldati russi sono “allo sbando”. Come ha fatto notare Julia, tra loro si nascondono coloro che formano i plotoni di tamponamento, e sono per lo più ceceni: “uccidono anche i feriti. Il colpo di grazia, dicono, ma non sono sicura che qualcuno avrebbe potuto salvarsi. In sostanza i ceceni fanno da argine alle spalle dei soldati russi, con l’autorizzazione a sparare”.

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