Primo ciclo mestruale: come gestirlo con la propria figlia

Il primo ciclo mestruale compare tra gli 11 e 14 anni: sta alle madri spiegare alle figlie come viverlo con naturalezza, così da renderle donne equilibrate.

Spiegare alle proprie figlie il primo ciclo mestruale (il termine medico è menarca) per molte madri può rappresentare un vero e proprio incubo. Tuttavia, sta proprio a loro insegnare a viverlo con serenità, in modo da farle diventare delle donne sane ed equilibrate.

Il primo ciclo mestruale si può verificarsi dai 10 ai 14 anni, anche se l’età media è di 12-13 anni. Qualche tempo prima, di solito un anno, ha inizio quello che i medici chiamano telarca, l’accrescimento e la maturazione delle ghiandole mammarie. Circa 2 anni prima, invece, compaiono i peli pubici e i peli ascellari. È il periodo in cui le adolescenti producono più sudore, a volte maleodorante.

Le prime mestruazioni possono avere caratteristiche differenti. In alcune ragazze provocano dolore nel basso ventre o nella zona renale, in altre si presentano senza sintomi; in alcune sono subito simili alle normali mestruazioni, con una produzione piuttosto abbondante di sangue, in altre possono manifestarsi con perdite ematiche più scarse.

Essendo il ventaglio così ampio, ogni madre ha il compito di affrontare la questione in maniera diversa a seconda dell’età. È di fondamentale importanza preparare la propria figlia in maniera graduale, spiegando che si tratta di un processo naturale che ogni donna deve affrontare nel corso della sua vita. È opportuno, inoltre, insistere sulle conseguenze fisiche che dovrà affrontare ogni mese: perdite di sangue, dolori, sbalzi di umore.

Dopo aver spiegato in cosa consiste, è bene spiegare anche il perché avviene, iniziando a dare delle prime basi del ciclo riproduttivo e insegnare i principali metodi contraccettivi per evitare gravidanze indesiderate.

Può capitare che il primo ciclo mestruale arrivi prima del previsto: in questo caso è importante intervenire tempestivamente, senza allarmarsi nel modo più assoluto e, invece, approcciarsi in maniera molto cauta, cercando di spiegare il perché non si è affrontato prima l’argomento. Come madre si ha un ruolo fondamentale nel tranquillizzare una figlia, mettendo in evidenza che si è di fronte a questione normalissima per ogni donna e rassicurando che in quei giorni si potrà condurre la vita di sempre, imparando a gestire senza problemi il proprio appuntamento mensile. Molto farà il confronto con le amiche, con le quali subentrerà un rapporto di complicità, man mano che tutte entreranno a far parte della nuova “schiera”.

Intorno ai 12 anni, le bambine ricevono una lettera da parte dell’ASL locale che le invita a sottoporsi gratuitamente alla vaccinazione contro il Papilloma Virus Umano (la sigla è HPV), identificato da alcuni anni come responsabile del tumore della cervice uterina. La vaccinazione rappresenta anche l’occasione per avvicinarsi alla figura del ginecologo, che potrà rispondere ai numerosi quesiti riguardanti la vaccinazione stessa ma anche cominciare ad affrontare le molteplici problematiche che riguardano la salute riproduttiva della ragazze.

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