"Soffro di prosopagnosia": cosa è il disturbo di Enrica Bonaccorti

La conduttrice, storico volto di Non è la Rai, nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, ha parlato della patologia di cui soffre e che le impedisce di riconoscere i volti delle persone, anche quelle conosciute da tempo.

Enrica Bonaccorti, conduttrice ed ex volto storico di Non è la Rai, ha concesso un’intervista al Corriere della Sera, e tra ricordi e aneddoti della sua vita e della sua carriera ha parlato della prosopagnosia, il disturbo di cui soffre e che le impedisce di riconoscere i volti delle persone, anche quelle conosciute da tempo.

Classe 1949, Enrica Bonaccordi è nata a Savona e ha iniziato la sua carriera negli Anni ’70, debuttando come attrice di teatro e di cinema. Autrice di testi come il brano La lontananza per Domenico Modugno, nei primi Anni ’80 approda in televisione con Pronto, chi gioca? e Italia Sera.

Nell corso dell’intervista al quotidiano ha ripercorso le tappe della sua storia privata e professionale, toccando anche momenti clou come lo scandalo del cruciverbone a Non è la rai, e parlando anche del disturbo alla vista di cui soffre e che l’accomuna a Brad Pitt, attore affetto dalla stessa patologia:

“Mai avuto frequentazioni importanti, non vado nei salotti, anche perché non riconosco le persone: condivido con Brad Pitt la prosopagnosia. A un evento Fininvest chiacchieravo con un signore. Chiedo: di cosa ti occupi adesso? Lui mi fa pat pat sulla spalla: faccio sempre il presidente della Fininvest. Era Fedele Confalonieri”.

Ma cosa è nel dettaglio la prosopagnosia? È un deficit percettivo acquisito o congenito del sistema nervoso centrale che impedisce ai soggetti colpiti di riconoscere i tratti di insieme dei volti delle persone. Questo disturbo colpisce circa il 2-3 per cento della popolazione.

Chi è affetto da prosopagnosia deve per necessità fare ricorso ad altre abilità per riconoscere le persone, come osservare e memorizzare il taglio dei capelli, gestualità e postura, addirittura lo stile dell’abbigliamento. Spesso basta anche focalizzarsi su un singolo tratto del volto, come la forma del naso o un neo, questo perché il disturbo impedisce di percepire la faccia nel suo insieme, ma i singoli particolari possono essere ricordati e riconosciuti.

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