Shakira-Piqué, c'è l'accordo per la separazione: dove vivranno i loro figli

La cantante colombiana e l'ex calciatore, che ha da poco dato l'addio al calcio, non erano riusciti finora a decidere come agire per la gestione dei figli: ad avere la meglio sembra sia stata lei.

Il 2022 è destinato a essere ricordato come quello che ha segnato il passo d’addio per alcune coppie che sembravano essere davvero indissolubili. Tra i matrimoni che si sono conclusi c’è quello tra Shakira e Gerard Piquè, che hanno fatto sognare per anni con il loro amore, da cui sono nati due bambini, Milan e Sasha, rispettivamente 9 e 7 anni.

I due sono stati legati per 12 anni, ma non si sono mai sposati, né hanno beni in comune. Proprio per questo il problema più difficile per loro era rappresentato dalla necessità di trovare un accordo per la gestione dei figli.

Già nei mesi scorsi la cantante colombiana si era detta intenzionata a portare con sé i due bimbi in Florida, dove lei vive prevalentemente, pur consentendo periodicamente all’ex di poterli vedere. A questo lui si era sempre opposto, soprattutto perché la distanza rendeva difficile potersi organizzare per crescerli come avrebbe voluto.

Ora, invece, la situazione sembra essere cambiata, grazie alla volontà sia di Shakira e Piqué di non sballottare eccessivamente i due figli. Sasha e Milan si trasferiranno così a Miami con la mamma a inizio 2023 (lei li avrebbe già iscritti a una nuova scuola), ma potranno trascorrere il Natale a Barcellona con il papà. Ora che lui ha dato l’addio al calcio avrà la possibilità di spostarsi più facilmente e di andare a trovarli quando desidera, con le spese che saranno a carico di entrambi.

Lavanguardia.com, testata spagnola particolarmente nota, ritiene che sia stato soprattutto l’ex calciatore a cedere, mentre dall’altra parte non ci sarebbe stato lo stesso atteggiamento. “Lui ha ceduto a Shakira e ha scelto di sacrificarsi per il bene dei figli, ovvero ha firmato la fine di una trattativa travagliata e che sembrava senza fine, per evitare di mettere tutto nelle mani di un giudice”.

 

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