Studentesse come lolite: nuovo scandalo sul professore di liceo Andrea Del Ponte

Il docente della scuola genovese era già finito nella bufera per le frasi sui social considerate insulti sessisti e omofobi. Nel suo nuovo romanzo ha raccontato di pulsioni sessuali verso "fanciulle in fiore" e alcune delle sue ex alunne si sarebbero riconosciute nella narrazione.

Genova. Si è tornati a parlare di Andrea Del Ponte, il docente di latino e greco del prestigioso Liceo classico Andrea Doria, che era finito nella bufera per alcune frasi considerate insulti sessisti e omofobi pubblicate sui social. L’ufficio scolastico aveva già aperto un’istruttoria sulla vicenda. Ora il nuovo direttore, Antimo Ponticello, deve far fronte ai nuovi dettagli che, se non possono essere considerati reato, risultano quantomeno essere poco opportuni.

La questione riguarda Il professore e la strega, un romanzo scritto e pubblicato dallo stesso Del Ponte, che avrebbe invitato alcuni ex alunni e colleghi ad acquistarlo, avvisandoli che si sarebbero potuti riconoscere nei personaggi dell’opera.

La narrazione del romanzo – e quindi per definizione finzione ispirata alla realtà – si concentra anche su dettagli sessuali, su alcune pulsioni che il docente avrebbe avvertito nei confronti delle sue studentesse, descritte nelle pagine come fossero lolite nabokoviane. La figura è infatti molto nota nella letteratura, contemporanea e non.

In una foto del libro condivisa da Genova24 si può leggere:

 “Non ero preparato. Non avevo nessuna intenzione di prestare alcuna sponda a quel lolitismo che confliggeva profondamente con il mio senso professionale del dovere, ma nel contempo non mi era possibile spegnere i miei sensi e ignorare le vibrazioni che sempre più intense arrivavano da quelle fanciulle in fiore…”

Inoltre un testimone, che preferisce non essere nominato, ha raccontato via mail al medesimo sito di news:

“Una mia compagna di classe ha comprato il libro e dentro ci sono riferimenti a pensieri erotici sulle alunne e commenti razzisti. Inoltre, alcuni dei nomi citati in fondo al libro non sono fittizi ma alunni del professore realmente esistiti”.

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