Suicidio assistito: Mario dovrà farsi carico di 5mila euro per morire

È paralizzato da 12 anni ed è il primo italiano che può scegliere legalmente il suicidio medicalmente assistito, ma per farlo dovrà pagare di tasca sua i soldi necessari per l’acquisto del farmaco e delle apparecchiature per l’infusione dello stesso.

Mario è il primo italiano che può scegliere legalmente il suicidio medicalmente assistito, ma per farlo dovrà pagare di tasca sua 5mila euro per l’acquisto del farmaco e delle apparecchiature per l’infusione dello stesso. La denuncia arriva dall’Associazione Luca Coscioni che spiega come può accadere questo dato che mancano le leggi.

“In assenza di una legge lo Stato italiano non si fa carico dei costi dell’assistenza al suicidio assistito. Non eroga il farmaco, non fornisce la strumentazione idonea e il medico”, ricorda l’associazione, che per aiutare Mario (nome di fantasia) ha lanciato una raccolta fondi. In pochissimo tempo i 4.147,50 euro necessari all’acquisto dello strumento infusionale sono stati trovati e ora il marchigiano che è paralizzato da 12 anni potrà porre fine alle sue sofferenze.

“Per non fare ricadere l’onere anche economico sulle spalle di Mario e, per il futuro, dei malati nelle sue condizioni abbiamo dunque deciso di farci noi promotori della raccolta dei fondi indispensabili. – fa sapere l’associazione Coscioni – Esercitiamo così una vera e propria supplenza all’incapacità dello Stato italiano di farsi carico del diritto dei propri cittadini di non subire condizioni di sofferenza insopportabile e contro la propria volontà”.

Sarà Mario Riccio, il medico che aiutò Piergiorgio Welby, ad assistere Mario nel suo percorso di fine vita. Il farmaco per cui è stato dato il via libera è un barbiturico già utilizzato in Svizzera:Il farmacospiega Riccio – verrà iniettato per via venosa attraverso l’uso di una pompa infusionale con un bottone che Mario potrà premere”. Sarà quindi proprio il marchigiano a premere l’ultimo bottone e il tutto avverrà in casa, sarà filmato e documentato affinché possa essere chiaro in ogni passaggio che si è trattato di un suicidio.

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