Il telefono suona al Teatro alla Scala, Riccardo Chailly si ferma: "Risponda pure"

Il maestro, dopo aver fermato l'esecuzione del Macbeth, si è rivolto direttamente a uno spettatore del Piermarini, reo di aver lasciato acceso il suo cellulare durante il concerto: "Patria oppressa con l'ostinato del telefonino non è possibile".

“Risponda pure, noi riprendiamo dopo”, con queste parole il maestro Riccardo Chailly si è rivolto a uno spettatore del Teatro alla Scala di Milano, reo di aver lasciato acceso il suo cellulare durante il concerto.

Il telefonino si era messo a suonare proprio nel bel mezzo del momento più emozionante del Macbeth, quello di Patria oppressa, in una delle serate del Piermarini dedicata ai grandi concerti verdiani. Uno squillo che giustamente il direttore Chailly ha trovato fastidioso e irrispettoso, tanto da fermare l’esecuzione e rivolgersi al pubblico e direttamente al proprietario del telefono:

“Vedete, amici, siamo in molti in questo grande viaggio verdiano con l’orchestra e il coro della Scala, ma non siamo soli, perché stiamo realizzando un’incisione per la Decca di Londra per cui saremo ancora molti di più. È una cosa importante. Patria oppressa con l’ostinato del telefonino non è possibile”.

Dopo le sue parole è seguito un lungo applauso del pubblico del Teatro alla Scala, e Riccardo Chailly ha ripreso da capo l’esecuzione. Il palcoscenico del Piermarini, inoltre, nella stessa giornata di questo concerto ‘interrotto’, ossia il 6 giugno 2022, ha presentato il programma della stagione 2022/2023.

Ben 14 opere, una in più del precedente cartellone, nuovi allestimenti, alcuni pronti già dalla passata stagione. E poi ancora: otto titoli di balletto, sette concerti sinfonici, il ritorno di Daniele Gatti e tre grandi spettacoli per bambini. Un programma con un totale di 272 rappresentazioni, di cui dieci concerti della Filarmonica della Scala, che seguiranno all’apertura del 7 dicembre, con l’opera Boris Godunov.

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