Ucraina: gioielli in un cappotto donato dall'Italia, Kiev cerca il proprietario

I volontari del Servizio statale per le comunicazioni speciali del Paese sotto assedio, mentre sistemavano i pacchi degli aiuti umanitari, hanno trovato dei preziosi d’oro e hanno immediatamente lanciato un appello per trovare a chi appartengono: "Saremo felici di restituirli, perché per loro contano molto in quanto legati a eventi importanti della vita".

I volontari del Servizio statale per le comunicazioni speciali dell’Ucraina, mentre sistemavano i pacchi degli aiuti umanitari arrivati dall’Italia, hanno trovato dei gioielli d’oro nelle tasche di un cappotto. I preziosi hanno un valore economico importante ma di certo quello affettivo potrebbe essere anche superiore.

Su quasi tutti i gioielli sono incisi nomi e iniziali e, quasi sicuramente sono giacevano dimenticati da tempo in un indumento dismesso, e chi ha donato ha scordato di dare un’ultima occhiata alle tasche. Consapevoli di quanto volgano gli affetti, i volontari ucraini hanno lanciato allora un appello, nella speranza di poter trovare il legittimo proprietario di collane e bracciali:

“Siamo giunti alla conclusione che questi oggetti di valore ci siano giunti per caso. Saremo felici di restituirli ai loro proprietari perché per loro contano molto in quanto legati a eventi della loro vita di chi li ha avuti in dono”.

Tramite Facebook e altri social, il Servizio statale per le comunicazioni speciali ha fatto quindi partire questa gara di solidarietà al contrario, l’Ucraina che chiama l’Italia:

“Se avete gli amici o parenti nell’Italia, si prega di condividere questo messaggio con loro e chiedere di condividerlo sulle loro pagine e nei gruppi locali sui social media. Saremo grati a chiunque ci aiuti a restituire gli oggetti preziosi ai proprietari”.

Nel post vengono condivise anche le foto dei gioielli affinché chi li aveva possa riconoscerli, e una serie di numeri di telefono da contattare per dare informazioni. “Chi riconosce questi gioielli faccia sapere all’Ambasciata ucraina in Italia o a noi il modo per restituirli – speiga Oles Horodestskyy, presidente dell’Associazione cristiana degli ucraini in ItaliaRingraziamo tutti per gli aiuti ma questi oggetti devono rientrare nelle mani del proprietario”.

Horodestskyy approfitta della vicenda per fare un altro appello:

“Passata la prima grande ondata di solidarietà chiediamo ai cittadini ucraini che vivono in Italia di continuare a darci una mano rivolgendosi alla basilica di Santa Sofia. Questa catena di solidarietà che si è allentata deve tornare a essere più forte di prima. Le richieste di aiuto continuano ad arrivare, c’è sempre bisogno di dare una mano ai nostri connazionali in questo difficile momento”.

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