Stupri di guerra in Ucraina: in arrivo quasi 3mila scorte di pillole abortive

A causa dell'alta richiesta e la difficoltà di approvvigionamento, diverse organizzazioni mondiali hanno provveduto a fornire agli ospedali ucraini il farmaco per evitare alle vittime delle violenze una gravidanza indesiderata.

Sin dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, uno dei problemi che ha aggravato la crisi umanitaria in corso è il numero di stupri perpetrati sulle donne ucraine da parte dei soldati. Non solo: a peggiorare la situazione è la mancanza di pillole abortive da poter dare alle vittime.

L’Ucraina sta vivendo un momento tragico, con gli ospedali che ogni giorno segnalano sempre più violenze sessuali da parte dei soldati sulle donne del posto. I centri medici stanno cercando di fornire la contraccezione di emergenza, o pillola del giorno dopo, a quante più vittime possibili per evitare gravidanze a seguito degli stupri, ma purtroppo i farmaci hanno iniziato a scarseggiare.

Sono soprattutto gli ospedali dell’est, come Kharkiv e Mariupol, a soffrire della mancanza di medicine. Con gli accessi al paese ridotti e la viabilità compromessa, le catene di approvvigionamento sono state ostacolate e mancano farmaci di qualsiasi tipo, comprese le pillole abortive. Il numero di donne che hanno subito violenze, però, non è chiaro. Il Guardian ha parlato di almeno nove casi accertati di donne rimaste incinte dopo essere state violentate dai soldati russi.

Già le Nazioni Unite avevano inviato in dieci regioni dell’Ucraina 40 tonnellate di medicinali necessari per la salute riproduttiva e 33 kit di emergenza per la gestione clinica delle violenze sessuali. Inoltre, a fine aprile sono state inviate circa 2880 confezioni di pillole abortive dall’associazione International Planned Parenthood Federation (IPPF), mentre una rete di volontari europei si è organizzata per raccogliere le donazioni di farmaci e consegnarle agli ospedali. Julie Taft, direttrice umanitaria dell’IPPF, ha dichiarato:

Le tempistiche per il trattamento delle vittime di violenza sessuale sono davvero essenziali. Se una donna viene visitata entro cinque giorni dal fatto, allora quel farmaco dovrebbe esserle somministrato automaticamente.”

Seguici anche su Google News!