Ucraina, la statua del Cristo della cattedrale di Leopoli portata in un bunker

Sono migliaia le opere d'arte portate al sicuro dai bombardamenti russi che ogni giorno colpiscono il Paese. Tra queste anche la scultura di epoca medievale, che non lasciava la sua sede dalla Seconda Guerra Mondiale.

Nonostante sia assediata dai carrarmati russi da ormai più di dieci giorni, l’Ucraina non ha dimenticato il tesoro artistico che custodisce. Anzi, in molte città sono iniziate le operazioni per mettere in salvo il patrimonio culturale ucraino dai bombardamenti e dai missili di Putin.

Prima tra tutti la statua di Gesù Cristo della cattedrale armena di Leopoli: è uno dei tesori più preziosi del Paese, risalente al Medioevo, ed è stata portata al sicuro in un bunker. Come ha fatto sapere tramite Twitter Tim Le Berre, esperto di protezione dei beni culturali nelle zone di guerra, si tratta di un evento rarissimo: l’ultima volta che l’opera è stata spostata dalla sua sede era in corso la Seconda Guerra Mondiale.

La statua è stata avvolta in diversi strati di tessuto ignifugo e lana di vetro, per proteggerla nel miglior modo possibile, e portata al sicuro. Lilia Onyschenko, direttrice del dipartimento per la protezione del patrimonio storico di Leopoli, ha spiegato a Hromadske Radio ciò che sta accadendo: “Nel caso in cui una scultura venisse colpita direttamente, il salvataggio sarebbe difficile, ma nel caso ci fosse una potente onda d’urto le statue non si romperanno in mille pezzi”. Il sacerdote della cattedrale, padre Jakub, ha dichiarato al Corriere della Sera che “ogni oggetto storico deve essere protetto così come le persone. E ora il Cristo si trova in un luogo sicuro“.

Lo stesso destino è toccato a migliaia di altre opere d’arte, sparse su tutto il territorio dell’Ucraina: i dipinti vengono evacuati dai musei, le sculture vengono “impacchettate” o circondate con strutture protettive in legno. Un tentativo, quello della popolazione ucraina, di salvaguardare il proprio patrimonio artistico, messo in grave pericolo dai continui attacchi da parte della Russia.

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